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PUG - Disciplina del Piano

1. Ex scuole Ferrari

 


La presente scheda-norma, riferita ad un intervento per il quale è stata presentata richiesta di titolo edilizio in data 03/04/2021, decade alla conclusione dell’istruttoria per il titolo sopra richiamato. Lo strumento di riferimento normativo è il Rue in vigore dal 04/04/2016 e valido quindi anche per il presente intervento ricompreso nel POC "Rigenerazione di Patrimoni Pubblici" approvato in data 07/03/2016 e in vigore dal 6/4/2016, fatte salve le norme sulla sicurezza e la disciplina sovraordinata (fonte esterna all'Amministrazione) nel frattempo intervenute.


Assetto urbanistico
L’area, sita nel Quartiere Savena, di superficie pari a circa 2.500 mq, si colloca al margine orientale della fascia pedecollinare, fra il tracciato storico della ferrovia Bologna-Firenze e via Toscana. In relazione all'Accordo di programma in variante alla pianificazione territoriale e urbanistica tra Comune di
Bologna, Provincia di Bologna e Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. finalizzato al miglioramento della qualità dell'offerta di strutture scolastiche nel quartiere Savena – Zona San Ruffillo (PG 113049 del 25/05/2004), sull'area si prevede la realizzazione di un comparto a destinazione mista residenziale,
direzionale e commerciale.
 

Carichi insediativi – Parametri e indici urbanistici
La Su complessiva è di 3.750 mq.


Destinazioni d'uso
Gli usi si articoleranno nel seguente modo:
Funzione abitative A:

  • (1a) 70% della Sul complessiva.

Funzioni direzionali, finanziarie, assicurative, artigianali di servizio, funzioni commerciali, ecc. B:

  • (3b) 20% della Sul complessiva;
  • (4d) 10% della Sul complessiva.

 

Dotazioni
Le dotazioni dovute saranno monetizzate.


Misure per la sostenibilità
Le misure per la sostenibilità, come di seguito riportate, sono da recepirsi in fase di progettazione degli interventi e costituiscono elemento di valutazione al fine del rilascio del titolo abilitativo.


Strumenti e modalità di attuazione
La trasformazione urbanistica è attuabile attraverso intervento diretto.


> Misure per la sostenibilità
L’intervento deve rispettare i requisiti stabiliti nelle Misure per la sostenibilità sotto riportate. Devono inoltre essere rispettati i requisiti stabiliti dal Rue vigente al momento dell’approvazione del Poc "Rigenerazione di Patrimoni Pubblici" già richiamato. Oltre alle Misure di sostenibilità che seguono, la progettazione dell’intervento deve tenere conto anche delle prescrizioni derivanti dai vincoli e dalle tutele.

Aria
Tenuto conto dell'aumento del traffico veicolare, come misure di mitigazione e/o compensazione dovranno essere previsti anche tetti e pareti verdi. Il progetto del verde interno all’area dovrà prevedere la messa a dimora di specie arboree particolarmente vocate per l'assorbimento degli inquinanti gassosi. Tali specie potranno essere scelte tra quelle indicate nell'allegato tecnico del progetto del Comune di Bologna GAIA-Forestazione urbana.

Rumore
La trasformazione dovrà garantire il rispetto dei limiti della classificazione acustica che, in ragione dei nuovi usi previsti, non saranno quelli della I classe ma, in analogia ai comparti limitrofi, quelli della IV classe acustica. A tal fine dovrà essere predisposto uno studio acustico che, sulla base di una campagna fonometrica finalizzata a quantificare le immissioni sonore indotte dalle limitrofe infrastrutture, dovrà verificare se sarà possibile insediare tutta la capacità edificatoria prevista per tale comparto, dimostrando il pieno rispetto in facciata ai nuovi ricettori di progetto dei limiti di IV classe acustica senza considerare, per gli usi residenziali. le fasce di pertinenza acustica infrastrutturali. La progettazione dei nuovi usi dovrà essere orientata a minimizzare l’esposizione al rumore proveniente dalle infrastrutture, sia attraverso il maggiore arretramento possibile da via Toscana e la collocazione su tale fronte di funzioni non residenziali, sia nell’idonea gestione degli affacci degli usi residenziali sui diversi fronti dell’edificio. Dovranno essere verificate le ricadute acustiche indotte dalla trasformazione nei confronti dei ricettori limitrofi, sia in termini di traffico veicolare indotto, sia in termini di eventuali nuove sorgenti puntuali (in tal caso la verifica andrà condotta anche in riferimento ai livelli differenziali). Nella riunione del Collegio di vigilanza dell'Accordo di programma sottoscritto in data 25 maggio 2004, tenutasi il giorno 23 febbraio 2016 al fine di valutare la sostenibilità di una soluzione progettuale differente da quelle ipotizzate nell'Accordo, è stato esaminato uno studio acustico predisposto a cura del soggetto attuatore. Lo studio ha verificato la possibilità di insediare sull'area la capacità edificatoria prevista, rimandando ad un successivo approfondimento, costituito dalla DPCA, da prodursi in sede di richiesta di Permesso di costruire, la verifica delle soluzioni architettoniche più adatte a garantire il pieno rispetto dei limiti acustici sopra richiamati.

Acque superficiali
Le misure di sostenibilità ai fini dell’approvvigionamento idrico dovranno prevedere un controllo dei consumi, rispettando il livello prestazionale migliorativo con un consumo massimo domestico di 130 l/ab/g. Le strategie che si intenderanno adottare dovranno essere sviluppate e descritte nella fase di presentazione dei Pua, con successivi approfondimenti tecnici in fase di richiesta del titolo edilizio per le trasformazioni che prevedono tale iter approvativo, o direttamente nella fase di richiesta del titolo edilizio nei casi in cui la trasformazione non necessita di un Pua. Tale livello prestazionale potrà essere garantito attraverso l’impiego delle modalità indicate nella scheda tecnica di dettaglio dE9.1 del Rue. Si specifica che per gli usi non domestici il consumo stimato dovrà essere parametrizzato al consumo domestico, come avviene per gli scarichi. Le misure di sostenibilità per la tutela qualitativa delle acque reflue dovranno prevedere la realizzazione di reti separate, come da requisito A5.1 comma 1 dell’art. 55 del Rue, con recapito alla fognatura pubblica mista delle acque nere. Il recapito nella fognatura mista delle acque bianche potrà essere consentito solo nel caso in cui risulti tecnicamente ed economicamente impossibile, nell'ordine: il loro riuso, la predisposizione di sistemi di drenaggio nel terreno o il recapito nel reticolo idrografico superficiale. In quest'ultimo caso eventuali problemi altimetrici potranno essere superati con adeguate dotazioni impiantistiche in uscita dalla laminazione e non dovranno di norma costituire motivo di non allacciamento. Nelle trasformazioni in cui è prevista, la laminazione delle aree private dovrà essere separata da quella delle aree pubbliche. Inoltre, è necessario prevedere quanto segue: ai fini del controllo delle portate massime, congiuntamente all’Autorità di Bacino Reno, dovrà essere valutata la necessità di predisporre adeguati sistemi di laminazione, dimensionati con riferimento alle prescrizioni dello PSAI Idice.

Suolo, sottosuolo e acque sotterranee
Qualora durante la realizzazione degli scavi previsti, dovessero essere rilevate situazioni anomale e di potenziale contaminazione, il proponente dell’intervento dovrà attivarsi ai sensi dell’art. 242 del Dlgs 152/06 e ss.mm. e ii. Verde e spazi aperti Nel caso venga previsto il riassetto del cortile, nelle fasi progettuali esecutive dovrà essere presentato un progetto del verde secondo i regolamenti vigenti. Eventuali abbattimenti per motivi edilizi dovranno essere compensati.

Energia
I nuovi edifici dovranno raggiungere almeno la classe energetica “A”, come definita dalla normativa regionale. Per gli edifici soggetti ad ampliamento o riqualificazione dovranno essere rispettati i singoli requisiti minimi di prestazione energetica secondo la normativa regionale e il Rue vigente e dovranno essere rispettati gli obblighi di produzione di energia da fonti rinnovabili (integralmente attraverso impianti solari, se possibile), separatamente per l'energia termica e l'energia elettrica. Si precisa che i nuovi edifici, realizzati dal 1° gennaio 2017 per quelli ad uso pubblico e dal 1° gennaio 2019 per tutti gli altri, dovranno avere le caratteristiche di edifici ad energia quasi zero, come definite dalla norma regionale. Relativamente agli immobili vincolati dovranno essere considerate tutte le possibili misure architettoniche, edilizie ed impiantistiche che consentano l'adozione delle misure per la sostenibilità senza che la loro applicazione porti ad una alterazione inaccettabile del carattere o aspetto storico-culturale ed artistico degli edifici, come previsto al comma a) del paragrafo 3.6 della DAL 156 del 2008.

Elettromagnetismo
Relativamente alle alte frequenze, la trasformazione dovrà essere sviluppata in modo da garantire il rispetto dei valori di attenzione e obiettivi di qualità definiti dalla normativa. Se sono presenti impianti nelle aree circostanti, pertanto, in sede di presentazione del permesso di costruire dovrà essere valutata, a seguito di analisi aggiornate sullo stato effettivo dell’impatto elettromagnetico, la compatibilità tra lo stato di fatto elettromagnetico vigente ed il progetto edilizio. Il Comune verificherà gli approfondimenti svolti dal proponente e le relative conclusioni; il permesso a costruire potrà contenere specifiche prescrizioni. Laddove si dovesse ravvisare la presenza di campi elettromagnetici superiori ai valori di attenzione stabiliti dalla normativa vigente, le aree in oggetto non dovranno essere destinate alla permanenza di persone per più di 4 ore giornaliere. Relativamente alle basse frequenze, tutte le Distanze di Prima Approssimazione (DPA ai sensi di legge) associate alla rete di trasporto, distribuzione e produzione dell'energia elettrica esistenti o di nuova realizzazione, anche a servizio degli impianti di produzione di energia rinnovabile, non devono interessare zone in cui è prevista la presenza di persone per periodi superiori a 4 ore giornaliere. Qualora non sia possibile eliminare l'interferenza delle DPA con le aree in cui è prevista la permanenza di persone per periodi superiori a 4 ore/giorno, è necessario schermare gli elementi che provocano le emissioni. Tutte le eventuali nuove linee a media tensione (Mt) devono essere realizzate in cavo interrato e ad elica visibile (elicord). La realizzazione di nuove cabine Mt/Bt deve essere conforme a quanto previsto nell'articolo 55.1.3.2 del RE.

Rifiuti
La rimozione dei rifiuti presenti nelle aree dovrà essere effettuata nel rispetto della normativa in materia. In relazione alle eventuali demolizioni e ai conseguenti volumi di materiale di varia natura che si origineranno, la sostenibilità della trasformazione è condizionata al rispetto delle seguenti pratiche: demolizione selettiva, cioè già al momento della demolizione le tecniche utilizzate sono tali da consentire una prima separazione tra i diversi materiali costituenti gli edifici (legno, vetro, metalli, laterizio, calcestruzzo,…); verifica della possibilità di riutilizzo in sito degli inerti prodotti dalle demolizioni per la realizzazione di opere e interventi preventivamente individuati; utilizzo, per la realizzazione del nuovo intervento, di materiale proveniente da impianto di recupero di inerti da demolizione, in relazione agli usi e alle diverse caratteristiche nei singoli componenti l'intervento (sottofondi, vespai, strutture, ecc.). Ai fini della sostenibilità della gestione dei rifiuti dovranno essere previste diverse misure di tipo progettuale e gestionale che andranno definite, ad una scala adeguata di progettazione, nei Pua e nei titoli abilitativi successivi. Le strategie progettuali e gestionali da attuare dovranno avere come riferimento gli obiettivi di raccolta differenziata previsti dalla normativa nazionale e dalla pianificazione regionale in materia. Per l'efficacia di tali misure occorrerà, in particolare per gli eventuali usi commerciali, che siano definite le modalità di dettaglio della raccolta, finalizzate a massimizzare i risultati, in accordo con l’amministrazione comunale e il gestore del servizio pubblico rivolte sia agli operatori sia ai fruitori.


Il piano di monitoraggio
Il Piano di Monitoraggio riveste particolare importanza al fine di verificare e controllare l'attuazione delle trasformazioni previste, nonché le ricadute a livello ambientale e territoriale. Attraverso il monitoraggio è possibile verificare in itinere la sostenibilità di quanto in programma, intraprendendo eventuali azioni correttive. I valori degli indicatori sotto riportati dovranno essere prodotti/aggiornati dagli attuatori al momento della presentazione della richiesta del titolo edilizio. Resta inteso che non tutti gli indicatori saranno pertinenti al progetto presentato, pertanto dovranno essere calcolati solamente quelli di interesse.

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2. Ex Gironi


La trasformazione deve essere avviata entro il giorno 11/01/2022, termine oltre il quale la presente scheda-norma decade, avendo come strumento di riferimento normativo il Rue in vigore dal 04/04/2016 e valido quindi anche per l’intervento in oggetto, ricompreso nel Piano Operativo Comunale (POC) Attrezzature e industrie insalubri approvato il 12/12/2016 e in vigore dall’11/01/2017, fatte salve le norme sulla sicurezza e la disciplina sovraordinata (fonte esterna all'Amministrazione) nel frattempo intervenute.


Assetto urbanistico
L'area oggetto d'intervento, di superficie pari a circa 17.000 mq, si colloca tra le vie Magellano e della Berleta, ai piedi del rilevato della ferrovia che la delimita verso Sud. La riqualificazione dell'area prevede la delocalizzazione dell’attività in essere per dare luogo ad una trasformazione verso un uso residenziale, maggiormente compatibile con il tessuto urbano in cui si inserisce. L'intervento prevede la nuova costruzione di edifici residenziali ed eventuale recupero degli edifici esistenti, in parte di interesse documentale. L'area più settentrionale del lotto, di superficie pari a circa 4.000 mq, senza generare edificabilità, sarà utilizzata per la realizzazione delle dotazioni territoriali necessarie all’attuazione dell’intervento.


Carichi insediativi – Parametri e indici urbanistici
La Su complessiva è pari a 3.940 mq, comprensiva delle superfici esistenti che potranno essere oggetto di interventi di ristrutturazione; la Sa non potrà superare il 50% della Su e gli edifici potranno raggiungere un massimo di 3 piani fuori terra.


Destinazioni d'uso
Gli usi si articoleranno nel seguente modo:
Funzione abitative A:

  • (1a) abitazioni singole permanenti e temporanee, bed and breakfast, affittacamere e assimilati.

 

Dotazioni
A titolo di "infrastrutture per l'urbanizzazione degli insediamenti" l'intervento dovrà prevedere la realizzazione e la cessione di circa 4.000 mq di aree, collocate in fregio a via Magellano, così articolate:

  • area a verde pubblico, con caratteristiche di piccolo giardino attrezzato con strutture ludiche e ad alta permeabilità visiva (assenza di recinzioni) previo accertamento dell'idonea qualità dei suoli; nell'area verranno collocate panchine e rastrelliere per le biciclette; il progetto dovrà tener conto della limitrofa cabina Enel e della relativa fascia di rispetto, che potrà essere recintata, oltre che fornita di un passaggio per garantire l'accesso dei mezzi per la manutenzione;
  • parcheggi pubblici, nella quantità richiesta dalla normativa vigente al momento della presentazione del titolo edilizio; i parcheggi saranno collocati in prossimità della suddetta area a verde pubblico, su via Magellano e lungo il corsello di accesso al comparto.

Inoltre l'intervento dovrà prevedere la valorizzazione del tratto di via della Berleta che, attraverso un tratto su area demaniale, consente di raggiungere il fiume Reno da via Magellano.


Misure per la sostenibilità
Le misure per la sostenibilità, come di seguito riportate, sono da recepirsi in fase di progettazione degli interventi e costituiscono elemento di valutazione al fine del rilascio del titolo abilitativo.


Strumenti e modalità di attuazione
La trasformazione urbanistica è attuabile attraverso intervento diretto convenzionato.


> Misure per la sostenibilità
L’intervento deve rispettare i requisiti stabiliti nelle Misure per la sostenibilità sotto riportate. Devono inoltre essere rispettati i requisiti stabiliti dal Rue vigente al momento dell’approvazione del Poc Attrezzature e Industrie Insalubri già richiamato. Oltre alle Misure di sostenibilità che seguono, la progettazione dell’intervento deve tenere conto anche delle prescrizioni derivanti dai vincoli e dalle tutele.

Mobilità
Le misure di sostenibilità consistono nella realizzazione di parcheggi pubblici da localizzare lungo i fronti nord ed est dell’area verde già esistente su via Magellano. L'accessibilità carrabile privata al comparto, in termini di passi carrai, andrà studiata nel dettaglio conformemente a quanto previsto dal Codice della Strada e dal Regolamento Comunale dei Passi Carrai del Comune di Bologna. Inoltre andranno verificate e risolte le eventuali problematiche derivanti dall'interferenza dei varchi carrai con i percorsi ciclo-pedonali transitanti in corrispondenza degli stessi.

Aria
Si stima che l'incremento di mezzi previsto possa essere considerato trascurabile ai fini delle emissioni, tenuto conto che si tratta di un incremento di soli veicoli leggeri a fronte di un azzeramento di quelli pesanti. Nonostante l'offerta di trasporto pubblico non sia pienamente soddisfacente, si ritiene l'intervento migliorativo quale uso insediato nell'area in esame.

Rumore
La progettazione degli edifici dovrà essere ottimizzata dal punto di vista acustico, individuando una distribuzione planivolumetrica delle superfici utili che sia ottimizzata e sfrutti pienamente la barriera in essere presso la ferrovia Bologna – Milano, garantendo il rispetto dei limiti della Classificazione acustica (III classe in riferimento alla totalità delle sorgenti sonore presenti in sito) presso ciascun affaccio di progetto. Quanto sopra dovrà essere dimostrato nella DPCA che dovrà essere allegata per la richiesta di rilascio del titolo edilizio.

Acque superficiali
In ottemperanza a quanto previsto dalla Variante al Piano Stralcio, nella fase di richiesta del titolo abilitativo dovrà essere allegato uno studio idraulico che dimostri, attraverso adeguate misure progettuali, la sostenibilità delle previsioni relativamente al rischio idraulico e all’adozione di misure di riduzione della vulnerabilità dei beni e delle persone esposte.

Riduzione del consumo di acqua potabile
Le strategie che si intenderanno adottare, relativamente al risparmio e riuso delle acque, dovranno essere sviluppate e descritte nella fase di presentazione dei titoli abilitativi. Si specifica che per gli usi non domestici il consumo stimato dovrà essere parametrizzato al consumo domestico, come avviene per gli scarichi. Nei progetti in cui sono previste aree compatte destinate a parcheggi di estensione superiore a 1.000 mq, occorre rispettare quanto previsto dall'art. 55 del Rue relativamente alle acque di prima pioggia (obiettivo A5.1, comma 3).

Gestione scarichi dei nuovi insediamenti 
Le misure di sostenibilità per la tutela qualitativa delle acque reflue dovranno prevedere la realizzazione di reti separate, come da requisito A5.1 comma 1 dell’art. 55 del Rue. Si precisa che in merito al recapito nel reticolo idrografico superficiale, eventuali problemi altimetrici potranno essere superati con adeguate dotazioni impiantistiche in uscita dalla laminazione e non dovranno di norma costituire motivo di non allacciamento. Considerando la vicinanza del fiume Reno si ribadisce l'importanza dell'installazione di valvola di non ritorno sugli scarichi, come previsto dal regolamento del SII in vigore, sulle reti di raccolta delle acque nere. Inoltre, poiché il recapito delle acque meteoriche è il fiume Reno, si dovrà prevedere per le acque di dilavamento raccolte dalle strade e dalle zone di sosta, la realizzazione di sistemi di gestione delle acque di prima pioggia, prima del recapito finale.

Laminazione delle portate
L’Area 1 rientra all’interno del bacino imbrifero del torrente Samoggia e con riferimento alla Tav. 1.2 “Classificazione del reticolo idrografico e ambiti territoriali normati” del Piano Stralcio per il bacino del Samoggia, l’area non rientra all’interno della perimetrazione delle “Aree soggette al controllo degli
apporti d’acqua nel territorio di pianura” di cui all’art.20 delle NTA, pertanto tale area non è soggetta a laminazione.
L'area 2 ricade all’interno della zona normata dall’art. 20 delle NTA dello PSAI, che è finalizzato al controllo degli apporti d’acqua piovana al sistema di smaltimento ed è rivolto a tutte le “zone di espansione, per le aree non già interessate da trasformazioni edilizie”. Inoltre, lo scarico delle acque bianche raccolte avverrà direttamente nel fiume Reno e, poiché per le due aree d’intervento non si evidenziano criticità idrauliche o problemi di esondabilità, non sarà necessario prevedere sistemi di laminazione. Si ricorda comunque di dotare la rete di scarico delle acque bianche in Reno di valvola di non ritorno. Tale scarico dovrà essere autorizzato dal STBR e rispettare le prescrizioni tecniche che il Servizio riterrà necessarie.
Occorre tenere presente che, anche a seguito del mutamento del clima, anche se l'area non è stata classificata come a rischio allagamento, si verificano con più frequenza lunghi periodi di tempo durante i quali il fiume Reno è in piena presentando alti livelli idrici e questo può determinare un'impossibilità tecnica temporanea ma prolungata a scaricare le acque bianche in uscita dal comparto. Appare pertanto opportuno valutare, congiuntamente al Servizio Tecnico Bacino Reno e al Gestore (Hera), l'opportunità di realizzare un invaso di laminazione prima dello scarico in fiume Reno. La eventuale laminazione delle aree pubbliche dovrà essere realizzata con il sovradimensionamento delle reti.

Fasce di pertinenza fluviali del fiume Reno
Poiché una porzione del comparto (area 2) risulta essere compresa entro le “fasce di pertinenza fluviale”, ai sensi delle norme del Ptcp (art 4.4 e art. 4.3 c.6) lo studio idraulico da presentare nella fase di richiesta del titolo abilitativo dovrà essere redatto anche ai fini di cui alle suddette norme.

Suolo, sottosuolo e acque sotterranee
Saranno da rispettarsi le prescrizioni espresse negli atti emessi dall'autorità responsabile del procedimento citato. Se per l’intervento in oggetto fosse previsto l'utilizzo di inerti, dovrà essere verificata la possibilità di utilizzo di aggregati riciclati in sostituzione di quelli naturali.

Verde e spazi aperti
L'ipotesi di cessione all'Amministrazione comunale di un'area destinata a verde pubblico dovrà prevedere un piano di indagini sui terreni volto a verificare, in contraddittorio con ARPA, l'idoneità del sito. L'area pubblica dovrà avere una forte caratterizzazione fruitiva e non residuale; le nuove alberature dovranno rispettare le distanze (minimo tre metri) dai confini e manufatti (interrati e fuori terra); il tutto sarà verificato attraverso uno specifico progetto delle aree verdi pubbliche, da concordarsi con i competenti uffici comunali, da predisporsi contestualmente al progetto edilizio. Non saranno prese in carico aree verdi pensili. I parcheggi andranno opportunamente ombreggiati, e progettati secondo quanto previsto dalle Linee Guida del Verde Pubblico e Privato.

Energia
I nuovi edifici dovranno raggiungere almeno la classe energetica “A”, come definita dalla normativa regionale, e un valore del coefficiente di prestazione energetica globale EPgl nren (somma dei valori dell'indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale e di produzione di acqua calda sanitaria espresso in energia primaria non rinnovabile) inferiore a 40 kWh/mq/anno per quanto concerne i fabbricati residenziali. Dovranno inoltre essere soddisfatti separatamente gli obblighi normativi di copertura dei consumi termici ed elettrici da produzione di energia da fonte rinnovabile, preferibilmente solare, o da sistemi compensativi e nel rispetto dei vincoli relativi alle emissioni inquinanti per la cogenerazione e la biomassa. Si dovrà prevedere l'uso di sistemi di condizionamento estivo ad alta efficienza (in classe A++ per gli edifici residenziali) e sistemi di illuminazione ad alte prestazioni di risparmio energetico. Si precisa che i nuovi edifici, realizzati dal 1° gennaio 2017 per quelli ad uso pubblico e dal 1° gennaio 2019 per tutti gli altri, dovranno avere le caratteristiche di edifici ad energia quasi zero, come definite dalla norma regionale.

Permeabilità
Il raggiungimento di un adeguato livello di permeabilità degli interventi sarà conseguito in generale attraverso l'applicazione di quanto previsto nell'art. 56 del RUE, obiettivo 8.4 “cura del verde, permeabilità e microclima urbano”.

Elettromagnetismo
Le DPA associate agli elementi della rete di produzione, trasporto e distribuzione dell'energia elettrica non dovranno sovrapporsi a proprietà terze, fatto salvo l'acquisizione del nulla osta del proprietario stesso. Ai fini dell'ottenimento del titolo abilitativo dovrà essere garantito e dimostrato, se necessario anche attraverso idonea simulazione elettromagnetica, il rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente (DPCM 8 Luglio 2003) all'interno degli edifici o delle parti di edificio di nuova edificazione che distano meno di 200 metri da impianti di telefonia mobile (vedi in particolare gli impianti di telefonia di via del Triumvirato 22/3).

Il piano di monitoraggio
Il Piano di Monitoraggio riveste particolare importanza al fine di verificare e controllare l'attuazione della trasformazione prevista, nonché le ricadute a livello ambientale e territoriale. Attraverso il monitoraggio è possibile verificare in itinere la sostenibilità di quanto in programma, intraprendendo eventuali azioni correttive. I valori degli indicatori sotto riportati dovranno essere prodotti dagli attuatori al momento della presentazione della richiesta del titolo edilizio. Resta inteso che non tutti gli indicatori saranno pertinenti al progetto presentato, pertanto dovranno essere calcolati solamente quelli di interesse.

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3. ex Sintexcal


La trasformazione deve essere avviata entro il giorno 11/01/2022, termine oltre il quale la presente scheda-norma decade, avendo come strumento di riferimento normativo il Rue in vigore dal 4/4/2016 e valido quindi anche per l’intervento in oggetto, ricompreso nel Piano Operativo Comunale (POC) Attrezzature e industrie insalubri approvato il 12/12/2016 e in vigore dall’11/01/2017, fatte salve le norme sulla sicurezza e la disciplina sovraordinata (fonte esterna all'Amministrazione) nel frattempointervenute.

Assetto urbanistico
L'area oggetto di intervento, con una superficie territoriale pari a circa 15.550 mq, è delimitata ad Est da via Agucchi, ad Ovest delle aree perifluviali del Reno, mentre a Nord e a Sud confina con altri lotti ad uso artigianale/produttivo. La riqualificazione dell'area prevede, in seguito alla delocalizzazione dell’attività precedente, una nuova edificazione ad uso produttivo, compatibile con il tessuto urbano misto in cui il progetto si inserisce, in un’area ad oggi in stato di degrado. L'intervento prevede la demolizione degli edifici esistenti, fra cui uno di carattere documentale, e la nuova costruzione di di due edifici con funzione di magazzinaggio, spedizione e logistica, senza trattamento di rifiuti di alcun genere.


Carichi insediativi - Parametri e indici urbanistici
La Su massima realizzabile è pari a 4.664 mq; la Sa non potrà superare il 50% della Su. Gli edifici potranno avere un’altezza del fronte massima pari a 11,00 m.


Destinazioni d'uso
Gli usi si articoleranno nel seguente modo:
Funzione produttiva B:

  • (2b) magazzinaggio, spedizione e logistica (raccolta, conservazione, smistamento, movimentazione delle merci), depositi con Su superiore a 250 mq, commercio all’ingrosso.

 

Dotazioni
A titolo di "infrastrutture per l'urbanizzazione degli insediamenti" l'intervento dovrà prevedere:

  • la realizzazione di 1.400 mq di parcheggi pubblici PU, da localizzare su un’area già di proprietà comunale, posizionata a nord-est del lotto d’intervento vicino al centro sportivo;
  • il verde pubblico, pari a 3.264 mq, sarà invece interamente monetizzato.

Il soggetto attuatore dovrà altresì realizzare, a titolo di “attrezzature e spazi collettivi”, a scomputo degli oneri di urbanizzazione e delle monetizzazioni, una struttura polivalente a servizio del Quartiere Borgo Panigale-Reno, da collocarsi all’interno dell’area sportiva posta ad Est di via Agucchi, sul fronte dell'area ex Sintexcal, già di proprietà pubblica. Tale struttura sarà costituita da un salone polivalente di mq 300 di superficie utile, modulabile in tre salette di circa 100 mq ciascuna, oltre ai servizi e a un piccolo magazzino (come da progetto preliminare acquisito agli atti del Comune). Il progetto prevede inoltre la sistemazione dell’area di mq. 804, già di proprietà comunale, posta fra la via Agucchi e l’area ex Sintexcal.


Misure per la sostenibilità
Le misure per la sostenibilità, come di seguito riportate, sono da recepirsi in fase di progettazione degli interventi e costituiscono elemento di valutazione per il rilascio del titolo abilitativo.


Strumenti e modalità di attuazione
La trasformazione urbanistica è attuabile attraverso intervento diretto convenzionato.


> Misure per la sostenibilità
L’intervento deve rispettare i requisiti stabiliti nelle Misure per la sostenibilità sotto riportate. Devono inoltre essere rispettati i requisiti stabiliti dal Rue vigente al momento dell’approvazione del Poc Attrezzature e Industrie Insalubri già richiamato. Oltre alle Misure di sostenibilità che seguono, la progettazione dell’intervento deve tenere conto anche delle prescrizioni derivanti dai vincoli e dalle tutele.

Mobilità
La valutazione del progetto è subordinata al completo e inderogabile rispetto delle misure di sostenibilità dichiarate nello studio di mobilità presentato, che di seguito si riportano sinteticamente. L'intervento proposto genera un incremento di flussi veicolari equivalenti nettamente inferiore rispetto alla precedente scheda di POC; in riferimento ad entrambi i fabbricati in progetto, al fine di salvaguardare il contesto residenziale dell’area, il traffico indotto di mezzi pesanti, pur se di entità contenuta, sarà costituito non da bilici ma da mezzi di massa non superiore a 35 quintali. Pertanto, al fine di salvaguardare gli ambiti prettamente residenziali, dovranno essere utilizzati mezzi di massa non superiore a 35 quintali e altezza non superiore a 3,00 metri, preferibilmente con alimentazione a basso impatto ambientale. Inoltre l’accesso al comparto di progetto da parte di tali veicoli dovrà avvenire attraverso l’utilizzo di percorsi alternativi alle vie con una maggiore presenza insediativa di tipo residenziale come via del Giorgione, via Nanni Costa e via Emilia Ponente. Nello specifico:

  • per l’accesso al comparto i mezzi pesanti dovranno avere dimensioni compatibili con il sottopasso ferroviario di via Agucchi e dovranno utilizzare, in alternativa, i seguenti percorsi:
  • sottopasso ferroviario di via Agucchi a nord del comparto;
  • via del Chiù che collega il nodo di via Prati di Caprara-via Burgatti con la viabilità tangenziale/autostradale.
  • per l’uscita dal comparto i mezzi pesanti dovranno avere sempre dimensioni compatibili con il sottopasso ferroviario di via Agucchi, e dovranno obbligatoriamente svoltare a sinistra in via Agucchi, utilizzando il sottopasso ferroviario posizionato a nord dell’area.

In definitiva, tutti i mezzi pesanti da e per il comparto dovranno transitare esclusivamente a nord del comparto stesso attraverso il sottopasso ferroviario di via Agucchi o attraverso via del Chiù, escludendo perciò il passaggio da via del Giorgione, via Nanni Costa, via Agucchi (tratto a sud del comparto) e via
Emilia Ponente. In merito al parcheggio pubblico prospiciente via Agucchi, di cui si prevede la riqualificazione, nella fase successiva di progettazione verranno fornite indicazioni di dettaglio relativamente a: distribuzione degli stalli di sosta, accessibilità carrabile e pedonale, interferenza con alberature, pubblica illuminazione, ecc.
Si dovrà tener conto di alcune indicazioni generali utili per la successiva di progettazione:

  • gli elaborati di progetto devono rappresentare anche i percorsi pedonali e ciclabili esistenti, oltre a quelli di progetto, al fine di verificarne la corretta connessione;
  • occorre presentare una tavola comparativa tra lo stato di fatto e lo stato di progetto dell’area d’intervento che riporti anche il limite tra area pubblica e area privata prima e dopo l’intervento, nonché le quote non solo dell’area di parcheggio ma anche della carreggiata di via Agucchi e dei percorsi pedonali e ciclabili esistenti;
  • la larghezza del marciapiede di progetto, al netto dei pali dell’illuminazione e delle aiuole alberate, dovrà essere di almeno 1,50 metri.

Per quanto riguarda la dotazione di parcheggio delocalizzata, con accesso da via Agucchi e posta in prossimità del circolo Tennis, sulla base del tipo di uso, da concordarsi con il Quartiere, che verrà assegnato a tale parcheggio - di pertinenza della struttura sportiva o d’uso pubblico - si forniranno nella fase successiva indicazioni di dettaglio per la progettazione dello stesso. In ambito urbano i passi carrabili di accesso ai lotti privati devono essere conformi con quanto disciplinato dall’art. 46, comma 2 del Regolamento di esecuzione del C.d.S. e dal vigente Regolamento dei Passi Carrabili del Comune di Bologna. Nuovi passi carrai o modifiche di quelli esistenti dovranno essere autorizzate dal competente ufficio dell’U.I. Amministrativa e Demanio Stradale U.O Autorizzazioni e Patti di Collaborazione.

Aria
In riferimento al nuovo scenario progettuale, che prevede l’inserimento di attività di magazzinaggio, spedizione e logistica invece dell’uso residenziale, si stima una riduzione in termini di emissioni in atmosfera dovuta ai minori consumi energetici e alla riduzione del traffico indotto. In base allo scenario ipotizzato e in considerazione degli accorgimenti progettuali previsti, quali i tetti verdi sui due corpi di fabbrica, i rinverdimenti sulle tettoie, la mancanza di impianti per il riscaldamento e per il raffrescamento, la scelta di non prevedere mezzi di trasporto con capacità superiore a 35 quintali, non ci sono motivi ostativi all’uso previsto, fermo restando l’invarianza dei volumi di traffico dichiarati. Le Misure per la sostenibilità sono pertanto costituite dalle dichiarazioni inerenti lo svolgimento delle attività e le caratteristiche dei fabbricati (es. tetti verdi, assenza di riscaldamento/raffrescamento, mezzi non superiori ai 35 quintali, ecc).

Rumore
Le informazioni e le simulazioni elaborate hanno dimostrato la compatibilità dell’intervento considerando però specifici dati di input legati alle attività. Oltre all’insediamento di attività logistiche con un traffico indotto massimo di 150 movimenti equivalenti al giorno (corrispondenti a 60 mezzi leggeri, 36 furgoni e 18 mezzi pesanti), sono stati considerati anche l’utilizzo di una determinata tipologia di mezzi (furgoni e mezzi pesanti fino a 35 quintali) e di prestabiliti percorsi, nonché l’assenza di impianti tecnici a servizio dei nuovi edifici e l’esercizio delle attività nella fascia oraria 7.00÷18.00. Inoltre il livello differenziale è stato dimostrato sull’ora di morbida (13.00÷14.00) individuata durante il lasso temporale di apertura (7.00 – 18.00), non considerando pertanto la fascia 6.00÷7.00 o anche quelle del periodo notturno (spesso utilizzate per le attività di conferimento delle merci), che presentano un rumore di fondo più basso; pertanto anche l’orario di funzionamento costituirà una invariante progettuale. Queste particolari condizioni di esercizio costituiscono le Misure di sostenibilità relative al progetto: traffico indotto massimo di 150 movimenti equivalenti al giorno (corrispondenti a 60 mezzi leggeri, 36 furgoni e 18 mezzi pesanti), utilizzo di una determinata tipologia di mezzi (furgoni e camion fino a 35 quintali) e di prestabiliti percorsi, assenza di impianti tecnici a servizio dei nuovi edifici ed esercizio circoscritto alla fascia oraria 7.00-18.00 (sia come attività svolte all’interno dell’area, sia come traffico
indotto sulla viabilità esterna). Nel caso in cui si ritenga che tali condizioni siano troppo vincolanti per le future attività, dovrà essere presentato un nuovo studio acustico nell’ambito della presente procedura di valutazione preventiva. Diversamente, stante l'impossibilità di realizzare delle misure di traffico-rumore a causa dell’emergenza Covid-19, in fase di richiesta del titolo edilizio dovrà essere valutato in modo approfondito l’impatto acustico indotto dall’intervento, aggiornando la ricostruzione del clima acustico attuale sulla base di una nuova campagna di misure di traffico/rumore (con rilievi fonometrici di almeno 24 ore) e, fermo restando l’ottemperanza alle nuove Misure per la sostenibilità, aggiornando la verifica di compatibilità acustica del centro logistico. La verifica sul rispetto dei limiti differenziali dovrà essere dimostrata nelle condizioni di massimo disturbo, ossia considerando il funzionamento a regime delle attività/impianti in occasione del minimo livello di rumore residuo rilevato nella zona durante l’effettivo orario di funzionamento del centro logistico.

Acque superficiali
I nuovi edifici sono previsti completamente all’esterno della fascia dei 200 anni di inondazione ed essendo dotati di tetti verdi si pongono come elementi favorevoli al tema dell’invarianza idraulica. La proposta progettuale si svilupperà al di fuori dell’area a rischio inondazione 200 anni. Ci si riserva di valutare nella successiva fase di richiesta del titolo abilitativo lo studio idraulico contenente la verifica puntuale della compatibilità e l’individuazione di idonee misure di riduzione del rischio idraulico. Gli edifici prevedono tetti verdi ed il razionale utilizzo della risorsa acqua, per cui sarà prevista la separazione tra le acque di piazzale e quelle dei coperti; queste ultime saranno raccolte per il recupero e l’accumulo a fini irrigui. Oltre al recupero e riutilizzo delle acque meteoriche dei coperti tramite la realizzazione di 2 vasche (una per fabbricato) di accumulo delle acque, è previsto anche il trattamento e la laminazione delle acque meteoriche di dilavamento del piazzale e del parcheggio privato con scarico in fiume Reno. Il progetto prevede poi la riqualificazione e la valorizzazione dello spazio pubblico prospiciente via Agucchi che avverrà mediante la progettazione degli spazi esterni adibiti a parcheggio, con la creazione di un sistema di raccolta delle acque che prevede il trattamento delle prime piogge e la laminazione delle seconde tramite una vasca per uno scarico finale in Fiume Reno, congiuntamente alle acque trattate e laminate dell’area privata. Nel merito, nella fase di richiesta di permesso di costruire, dovrà essere valutata, congiuntamente al Settore Mobilità Sostenibile e Infrastrutture, la fattibilità della realizzazione della vasca di laminazione dei parcheggi pubblici, o la sua sostituzione con una rete di scarico sovradimensionata.

Suolo, sottosuolo e acque sotterranee
Il progetto dovrà rispettare le seguenti prescrizioni:

  1. oltre a quelle già previste in funzione della presenza di centri di rischio, dovranno essere ubicate ulteriori indagini sui suoli funzionali ad attestare l’idoneità all’uso delle aree su cui è prevista la realizzazione dei due corpi di fabbrica e delle vasche interrate;
  2. dovrà essere applicato lo stesso screening analitico a tutti i campioni di suolo prelevati, indipendentemente dalla provenienza del campione (sondaggio o scavo per rimozione) e dovrà essere adottato quello più ampio proposto;
  3. nella formazione dei campioni dovrà essere considerata la presenza dello strato di riporto, pertanto dovranno essere prelevati almeno campioni rappresentativi sia di quest’ultimo, sia del terreno in posto immediatamente a contatto; dovranno inoltre essere prelevati campioni rappresentativi di eventuali anomalie rilevate durante le indagini e del fondo scavo / sondaggio;
  4. le date previste per l’esecuzione delle indagini dovranno essere preventivamente (con almeno 7gg di anticipo) comunicate ad ARPAE – Servizi Territoriali, al fine di consentire l’eventuale presenza dei tecnici di prevenzione, nonché all’U.O. Suolo del Comune di Bologna.


Verde e spazi aperti
La soluzione contempla la monetizzazione del verde pubblico e la costruzione di un nuovo centro polivalente. E’ prevista la realizzazione di una fascia boscata sul lato verso il fiume Reno (mq 2.144) e la deimpermeabilizzazione di un’ampia area prevista poi a prato armato (mq 1.746), la copertura delle
pensiline con rampicanti a verde (su circa 1.200 mq) e la realizzazione di tetti verdi sui due edifici di nuova realizzazione (per una superficie pari a circa 4.500 mq). Sono stati inoltre previsti circa 70 nuovi impianti arborei, quasi tutti nella fascia boscata della zona occidentale del lotto. E’ inoltre stata ottemperata la richiesta di non prevedere volumi edilizi nell’area a rischio di inondazione a 200 anni, spostando i due magazzini verso via Agucchi e liberando appunto la zona a maggiore pericolosità. L’intervento assolve ad una richiesta di servizi ecosistemici di regolazione (rispetto al clima, le precipitazioni, la gestione delle acque) e aumenta la fitomassa, migliorando la condizione attuale del lotto. Nelle successive fasi progettuali si prescrive di:

  • studiare e valutare il rinverdimento edilizio del centro polivalente con tetti e pareti verdi, così come prescritto dai Criteri Ambientali Minimi per la costruzione di nuovi edifici pubblici (approvato con DM 11 ottobre 2017) al punto 2.2.6: “Per le coperture deve essere privilegiato l’impiego di tetti verdi; in caso di coperture non verdi, i materiali impiegati devono garantire un indice SRI di almeno 29, nei casi di pendenza maggiore del 15%, e di almeno 76, per le coperture con pendenza minore o uguale al 15%”;
  • prevedere il prato armato unicamente nelle aree effettivamente destinate alla sosta di autoveicoli, liberando pertanto ulteriore superficie che sarà possibile arricchire con fitomassa arborea;
  • prevedere nella fascia boscata, anche specie di prima grandezza (ora sono solo di seconda e terza), quali Populus alba, Populus nigra, Salix alba.


Indice RIE
Il calcolo restituisce un valore dell’indice RIE di progetto di 2,82 conseguito anche tramite la realizzazione di 2.144 mq di verde a permeabilità profonda (N1), 1.746 mq di prato armato (N7) e coperture a verde pensile.
Il livello prestazionale di eccellenza viene soddisfatto. Visto che non è stata specificata la modalità di realizzazione dei 1.200 mq di “verde rampicante” che sarà messo sulle pensiline e dato che tale superficie è stata conteggiata come superficie N8, tali coperture dovranno essere realizzate come da Norma UNI 11235/2015.

 

Energia
I due edifici A e B in progetto saranno adibiti a depositi non riscaldati e pertanto non rientrano nell’ambito di applicazione della normativa regionale per la verifica dei requisiti minimi di prestazione energetica (art.4 DGR 1715/2016). E’ prevista la realizzazione di un impianto fotovoltaico su ogni edificio, di potenza pari a 45,6 kWp sull’edificio A ed a 46,2 kWp sull’edificio B per ottemperare al requisito di dotazione minima di FER elettriche come richiesto dal DLgs 28/2011. In questo modo si afferma la riduzione del 99,6% delle emissioni di CO2 previste (58 ton/anno). Il progetto prevede la riduzione dell’effetto isola di calore mediante il controllo dell’albedo, la copertura verde ed eventuali sistemi a doppia pelle o schermi su superfici trasparenti, l’assenza di impianti termici, la simulazione dei sistemi edificio impianti in classe A1 o superiori, sistemi di schermatura passiva fissi e mobili per il controllo dell’irraggiamento estivo, ventilazione naturale nei locali destinati a permanenza di persone, assenza di sistemi di raffrescamento, integrazione dell’illuminazione artificiale con l’illuminamento naturale. Sono quindi descritti i calcoli del fabbisogno energetico di illuminazione artificiale (Qa) per i due edifici per un totale di 37.860 kWh per l'edifico A e di 40.460 kWh per l’edificio B. E’ stimata una producibilità fotovoltaica pari a 100.000 kWh. Gli attestati di prestazione attesi (APE) riportano un valore pari a 77,97 kWh/mq per l’edificio A ed a 87,6 kWh/mq per l’edificio B. La documentazione sopra descritta ottempera alle Misure di sostenibilità. Si prescrive di riportare in AQE il valore atteso di prestazione energetica in energia non rinnovabile (EPgl,nren) inferiore a 8 kWh/mc.

Elettromagnetismo
L’intervento prevede la delocalizzazione dell’attuale blocco industriale e la realizzazione di edifici ad uso magazzinaggio, spedizione e logistica. L’area di intervento si trova a circa 100 metri dall'impianto dedicato alla telefonia mobile presso l’area RFI di Via Agucchi (di fronte al civico 76). Sono inoltre presenti numerosi elementi riconducibili alla rete di produzione, distribuzione e trasporto dell’energia elettrica, in particolare è presente una linea aerea AT a doppia terna, una cabina MT/bt di Enel, una linea MT aerea e una linea MT interrata. I possibili impatti potranno derivare dalla presenza delle sopra elencate sorgenti elettromagnetiche e da eventuali nuovi impianti di telefonia mobile. Gli edifici di progetto nonché le aree adibite alla permanenza di persone per periodi superiori le 4 ore giornaliere dovranno essere al di fuori delle DPA associate alle linee e alle cabine elettriche presenti. La collocazione di volumi all’interno delle DPA ma all’esterno delle fasce di rispetto definite dal gestore della rete elettrica è da evitare, a meno che il progetto non dimostri la necessità di collocare volumi nel sedime della DPA. Le DPA dovranno essere riportate sulle tavole di progetto. Anche le fasce di rispetto dovranno essere riportate sulle tavole di progetto con l'indicazione “Zona interdetta a permanenza di persone per periodi superiori a 4 ore”. Con particolare riguardo agli impianti di telefonia di Via Agucchi, le DPA associate agli elementi della rete di produzione, trasporto e distribuzione dell'energia elettrica non dovranno sovrapporsi a proprietà terze, fatto salvo l'acquisizione del nulla osta del proprietario stesso. Ai fini dell'ottenimento del titolo abilitativo dovrà essere garantito e dimostrato, se necessario anche attraverso idonea simulazione elettromagnetica, il rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente (DPCM 8 Luglio 2003) all'interno degli edifici o delle parti di edificio di nuova edificazione che distano meno di 200 metri da impianti di telefonia mobile.

 

Il piano di monitoraggio
Il Piano di Monitoraggio riveste particolare importanza al fine di verificare e controllare l'attuazione della trasformazione prevista, nonché le ricadute a livello ambientale e territoriale. Attraverso il monitoraggio è possibile verificare in itinere la sostenibilità di quanto in programma,
intraprendendo eventuali azioni correttive. I valori degli indicatori sotto riportati dovranno essere prodotti dagli attuatori al momento della
presentazione della richiesta del titolo edilizio. Resta inteso che non tutti gli indicatori saranno pertinenti al progetto presenta

to, pertanto dovranno essere calcolati solamente quelli di interesse.

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4. ex Mercatone


La trasformazione, oggetto di convenzione stipulata il 21/06/2018, deve essere avviata entro il 21/06/2023, avendo come strumento di riferimento normativo il Rue in vigore dal 12/02/2014, valido quindi anche per l’intervento in oggetto, ricompreso nella variante al Poc “Programma di Qualificazione Diffusa”, approvata il 23/02/2015 e in vigore dal 25/03/2015, fatte salve le norme sulla sicurezza e la disciplina sovraordinata (fonte esterna all'Amministrazione) nel frattempo intervenute.


Assetto urbanistico
L'area oggetto di intervento è compresa tra via Cesare Gnudi (a sud), via Stalingrado (a ovest) e via Aldo Moro (a nord). La proposta di riqualificazione interessa l’area dell’ex sede del negozio Mercatone Uno, area commerciale dismessa localizzata in via Stalingrado, 31-33, angolo via Cesare Gnudi, 2. L’intervento prevede la demolizione di tre fabbricati, due capannoni e una palazzina, e il recupero delle volumetrie esistenti, incrementate del 20%, ai sensi dell’art. 56 del Rue, per la realizzazione di un complesso a uso prevalentemente residenziale. Il progetto ridisegna altimetricamente l’area, coerentemente con la situazione del piano particolareggiato R5.1 della Fiera, e prevede la realizzazione di un percorso ciclopedonale a collegamento con quelli esistenti sull'esterno dell'area di intervento. Per completare il disegno urbanistico fra il presente intervento e il piano particolareggiato della Zona Integrata di Settore R5.1 a, b, h, i, g, o – Fiera Stalingrado (come classificata dall’allora Prg’85), l’attuatore si impegna a permutare l’area di progetto lungo via Stalingrado, destinata a verde pubblico, con un’area di proprietà comunale, di pari valore, costituita dalla fascia di terreno a verde pubblico compresa tra il confine nord-est dell’area d’intervento e la pista ciclabile retrostante l’edificio di viale Aldo Moro, civici 7-13. Entrambe le aree oggetto di permuta saranno sistemate a verde ad uso pubblico e saranno manutenute a carico dell’attuatore, in particolare per l’area che sarà di proprietà comunale si dovrà prevedere, entro la fine dei lavori\collaudo, la stipula di uno specifico atto col Comune per assumere la gestione e la custodia degli spazi verdi pubblici realizzati.


Carichi insediativi - Parametri e indici urbanistici
Vt = 19.000 mc (volume di progetto)
Si assume come quota di riferimento per l’individuazione del piano terra quella definita dallo stato di
progetto. Sono esclusi dal conteggio del volume i percorsi coperti esterni.
Parametri di sostenibilità:
Su = 3.800 mq;
Hf = 24 m;
Ip = 20 %.


Destinazioni d'uso
Gli usi si articoleranno nel seguente modo:

  • A Categoria funzionale residenziale:
    • (1a) - abitazioni singole permanenti e temporanee, bed and breakfast, affittacamere: 69% Su;
  • D Categoria funzionale direzionale:
    • (7b) Servizi alla popolazione di livello sovralocale: scolastici (università escluse), ospedalieri e socio-sanitari: 27% Su;
  • E Categoria funzionale commerciale:
    • (5c) - attività di pubblico esercizio: 4% Su.

 

Dotazioni
A titolo di “infrastrutture per l’urbanizzazione a diretto servizio degli insediamenti” l'intervento si deve fare carico della realizzazione del percorso pedonale su via Stalingrado, nella misura minima di 270 mq, e della realizzazione di un attraversamento pedonale protetto su via Gnudi. E’ stata concordata la monetizzazione totale delle dotazioni pubbliche, pari ad Euro 549.054,00, già versati in sede di sottoscrizione della convenzione urbanistica attuativa.


Misure per la sostenibilità
Le misure per la sostenibilità, come di seguito riportate, sono da recepirsi in fase di progettazione dell’intervento e costituiscono elemento di valutazione per il rilascio del titolo abilitativo.


Strumenti e modalità di attuazione
L’intervento è attuabile mediante intervento edilizio diretto con Permesso di Costruire, previa stipula di convenzione. Le dotazioni territoriali saranno attuate secondo idonea procedura definita nella convenzione stessa.


> Misure per la sostenibilità
L’intervento deve rispettare i requisiti stabiliti nelle Misure per la sostenibilità sotto riportate. Devono inoltre essere rispettati i requisiti stabiliti dal Rue vigente al momento dell’approvazione della variante al Poc Programma di Qualificazione Diffusa già richiamato. Oltre alle Misure di sostenibilità che seguono, la progettazione dell’intervento deve tenere conto anche delle prescrizioni derivanti dai vincoli e dalle tutele.

Mobilità
Si prescrive di analizzare nel dettaglio nelle successive fasi di valutazione del progetto, al fine di verificare la mancanza di interferenze con il progetto della Linea Rossa, i seguenti temi: aree di esproprio individuate dal progetto della linea tramviaria (Linea Rossa), che risulterebbero comunque comprese all’interno della dotazione pubblica da cedere come percorsi di accessibilità pedonali; localizzazione dei pali dell’elettrificazione della linea tranviaria. Tenuto conto che il progetto prevede come misure per la sostenibilità dell’intervento la ricucitura e riqualificazione dell’itinerario ciclo-pedonale su via Stalingrado e la realizzazione di un attraversamento protetto in via Gnudi, si rileva che il percorso ciclo-pedonale su via Stalingrado è già in corso di realizzazione da parte dall’Amministrazione, come da progetto sopracitato. Pertanto il progetto dell’intervento deve realizzare l’intera dotazione (270 mq) come percorsi di accessibilità pedonale e di ricucitura col contesto tenendo conto del nuovo assetto in corso di realizzazione.

Rumore
Per la verifica di compatibilità acustica della variante sono stati presi a riferimento i seguenti limiti:

  • per gli usi residenziali, i limiti della IV classe di qualità (62/52 dBA);
  • per gli usi direzionali/terziari, i limiti della IV classe (65/55 dBA);
  • in entrambi i casi valutati in riferimento alla totalità delle sorgenti presenti in sito, quindi a prescindere dalla presenza di eventuali fasce di pertinenza acustica infrastrutturali.

Il modello utilizzato per dimostrare il conseguimento dei valori limite sopra descritti è stato tarato anche in riferimento al periodo notturno, verificando la corrispondenza tra i valori simulati dal modello con quelli rilevati in sito. La simulazione dello scenario futuro è stata eseguita unicamente tramite il modello previsionale SoundPLAN, procedendo ad una modellazione più dettagliata degli elementi schermanti previsti dal progetto e considerando gli effetti di riflessione e diffrazione multipli in facciata in riferimento al rumore indotto da tutte le sorgenti stradali presenti nell’area. È stata inoltre rimodulata la barriera acustica lungo il confine nord del comparto, abbassandola a 3 m e portandola più vicino al nuovo edificio di progetto. La progettazione dell’edificio è stata ottimizzata anche come distribuzione interna degli ambienti, localizzando lungo la facciata maggiormente esposta al rumore di via Stalingrado solamente gli affacci dei bagni. In base alle nuove simulazioni acustiche viene evidenziato il rispetto dei limiti presso tutti i nuovi affacci di progetto, con valori massimi di 60,2/52,0 dBA presso il bersaglio N14 posto al quarto piano. Per quanto riguarda la verifica sui dati di traffico utilizzati nella modellazione, nella documentazione viene precisato quanto segue: “i dati relativi al traffico indotto sono stati mutuati dallo studio sulla mobilità e dopo ulteriore verifica si conferma la loro correttezza”. In base alle informazioni e ai dati contenuti nelle relazioni acustiche, è stato dimostrato, in riferimento alla nuova proposta progettuale, il rispetto dei limiti prescritti per gli usi residenziali (62/52 dBA in riferimento alla totalità delle sorgenti presenti in sito).
Relativamente alla componente acustica si prescrive quanto di seguito riportato:

  1. nella progettazione dell’edificio dovranno essere implementati tutti gli accorgimenti progettuali e le mitigazioni descritti e individuati nelle relazioni acustiche (disposizione interna degli ambienti, utilizzo di balconi con funzione di schermatura, barriera acustica, ecc.), valutando eventuali ulteriori potenziamenti (verificandone, nel caso, l’efficacia) in modo da aumentare il margine di sicurezza rispetto ai limiti imposti dal Poc;
  2. in sede di rilascio del titolo edilizio dovrà essere verificata l’assenza nell’area di attività o sorgenti sonore puntuali in grado di impattare sul nuovo edificio. Qualora presenti, esse dovranno essere opportunamente caratterizzate e dovrà essere dimostrato il rispetto dei limiti assoluti e differenziali nei confronti del nuovo ricettore residenziale. Si ricorda che la verifica sul rispetto dei limiti differenziali dovrà essere condotta nelle condizioni di massimo disturbo, ossia considerando il funzionamento a regime delle sorgenti puntuali in occasione del minimo livello di rumore residuo presente in sito;
  3. qualora il progetto preveda l’insediamento di sorgenti puntuali di rumore (impianti tecnici in esterno, aree di carico/scarico merci, ecc.), la richiesta di rilascio del titolo edilizio dovrà essere accompagnata anche dalla documentazione di impatto acustico (Doima) che dimostri la compatibilità delle future sorgenti di rumore nei confronti dei ricettori esterni. Anche in tal caso, il rispetto dei limiti differenziali dovrà essere dimostrato nelle condizioni di massimo disturbo (vd punto precedente);
  4. per il nuovo edificio dovranno essere rispettati i requisiti acustici passivi degli edifici, così come definiti ai sensi del DPCM 05.12.1997;
  5. la barriera acustica prevista per rendere l'intervento e il cambio d'uso compatibile per gli aspetti acustici non potrà essere ceduta all'Amministrazione comunale come dotazione pubblica.


Acque superficiali
Il progetto prevede il recupero delle acque meteoriche dei coperti in due vasche di accumulo poste in parallelo, una delle dimensioni di 2.46x11.70x2.50 m, pari ad un volume complessivo di 61 mc ed una delle dimensioni di 2.50x7.50x2.50 m, pari ad un volume complessivo di 31 mc, per complessivi 92 mc, che andranno ad alimentare le cassette di scarico dei WC e l’impianto di irrigazione del verde. Quanto previsto garantisce il rispetto del livello prestazionale di eccellenza del Requisito dE9.1 Risparmio e riuso delle acque (art. 56 del RUE). Relativamente agli scarichi, ai fini del controllo delle portate massime, nel progetto saranno previsti adeguati sistemi di laminazione, dimensionati con riferimento alle prescrizioni dell'Autorità di bacino art. 5 PSAI Sistema Idraulico Navile Savena Abbandonato e nel rispetto di quanto richiesto dal requisito A5.1 comma 4 dell'art. 55 del RUE. In particolar modo il sistema di laminazione sarà dimensionato tenendo in considerazione che la portata massima in uscita dal nuovo insediamento potrà essere pari ad un contributo specifico pari a 50 l/s per ogni ettaro di superficie drenata, considerato che il terreno attuale, prima dell'intervento, è impermeabile. I volumi destinati alla raccolta dell'acqua meteorica per il riutilizzo non saranno computati nel calcolo del volume di laminazione al fine del rispetto dell'invarianza idraulica. L’area oggetto d'intervento ha una superficie totale di 6.123 mq di cui 5.040 mq aree private e 1.083 mq aree da cedere al Comune e pertanto pubbliche. Pertanto l’intervento prevede un sistema di laminazione separato tra aree pubbliche ed aree private, costituito da vasche e collettori sovradimensionati con un volume utile pari a 252 mc per l’area privata ed un volume utile di 54 mc per l’area pubblica. Per quanto riguarda i sistemi di laminazione privati si prevedono tre vasche (194 mc totali) collegate in parallelo, sul fondo, con un condotto De315 per garantire il loro corretto riempimento in modo uniforme. Il condotto di scarico di fondo, al fine di garantire una portata massima in uscita pari a 25,20 litri/sec, in ragione dei 50 litri/sec ettaro, sarà un DN160; si prevede l’interposizione di una paratoia meccanica per poter modulare e ridurre la portata in uscita, in funzione di modificazione dell’autorizzazione o del massimo battente all’interno della vasca. Per l’area pubblica si prevede la realizzazione di un condotto sovradimensionato con uno scarico di fondo, al fine di garantire una portata massima in uscita pari a 5,40 litri/sec, in ragione dei 50 litri/sec ettaro, che dovrà essere un DN110; sarà prevista l’interposizione di una paratoia meccanica per poter modulare e ridurre la portata in uscita, in funzione di modificazione dell’autorizzazione o del massimo battente all’interno della vasca. Nella successiva fase progettuale finalizzata all’ottenimento del titolo edilizio, verrà definito puntualmente il punto di scarico delle acque laminate che attualmente è individuato nel collettore fognario vigentino 2500x2300 mm che attraversa l’area. Eventuali differenze di layout del sistema di laminazione attualmente proposto e/o differenze di portata massima scaricata nella pubblica fognatura verranno concordate con il Gestore ed il Comune, senza modificare i volumi utili complessivi per la laminazione.


Suolo, sottosuolo e acque sotterranee
Si ritengono verificate le misure di sostenibilità necessarie e valutate in relazione ai nuovi usi previsti. Infatti sono state individuate le ulteriori indagini da realizzarsi nelle aree del sedime degli edifici e in quelle che la proprietà si impegna a permutare; il piano di indagine, condiviso e concordato con ARPAE, prevede di realizzare 3 nuovi piezometri, da aggiungere ai tre esistenti, e almeno 12 trincee esplorative a maglia regolare in corrispondenza delle area da cedere al Comune di Bologna o ad uso pubblico, da cui prelevare almeno un campione di terreno a profondità da verificare e concordare con i tecnici ARPAE in base alle evidenze di campo. In fase di permesso di costruire il progettista dettaglierà le tecniche di demolizione selettiva dei fabbricati esistenti e la massimizzazione dell'utilizzo di aggregati riciclati in sostituzione dell'inerte naturale. Si richiede che, qualora compatibile con i tempi e le modalità ipotizzati dal proponente per la trasformazione, la demolizione dell’attuale costruito sia anticipata rispetto alla presentazione della richiesta di Permesso di Costruire, al fine di consentire l’esecuzione delle indagini previste e necessarie all’attestazione dell’idoneità agli usi previsti dell’area e sia preceduta dalla consegna, nell’ambito dell’iter edilizio individuato, dalla relazione contenente la descrizione delle tecniche di demolizione selettiva dei fabbricati esistenti e i criteri con cui poi, nel progetto, si applicherà la massimizzazione dell'utilizzo di aggregati riciclati in sostituzione dell'inerte naturale.
Si richiede poi che, con la presentazione della documentazione per il rilascio del titolo edilizio necessario alla realizzazione degli interventi, sia inoltrata anche la relazione descrittiva delle attività di indagine, comprensiva degli esiti dei campionamenti eseguiti (suoli e acque sotterranee) secondo le specifiche riportate nel verbale di sopralluogo ARPAE del febbraio 2021 ed eseguita a valle della demolizione.


Verde e spazi aperti
Il progetto prevede una fascia verde a permeabilità profonda lungo Via Stalingrado (senza la realizzazione di nuovi tratti di pista ciclabile) dove saranno piantumati esemplari arborei di Platanus acerifolia. Le barriere acustiche sono arretrate, in modo da aumentare lo spazio verde privato di uso pubblico sia sul lato nord-est dell'edificio, in adiacenza al nuovo percorso, sia lungo la scalinata di raccordo con il restante comparto, migliorando nel complesso la fruizione pubblica dell'area e dotando l'incrocio di una serie di percorsi e di spazi verdi fruibili che qualificano l’intervento in maniera adeguata.
Si prevede inoltre la messa a dimora di 15 nuovi alberi, con aumento della fitomassa. I parcheggi è previsto siano ombreggiati con impianti su 4 aiuole verdi ricavate nell’assetto del parcheggio sopprimendo 4 stalli. Si ritiene dunque che, con le modifiche proposte, l'intervento rispetti
le misure di sostenibilità necessarie. Si puntualizza infine che, come da accordi, tutti gli spazi verdi rimarranno a carico del proponente.


Indice RIE
Il valore del RIE di progetto di 6,01, certificato con gli elaborati presentati ai fini del rilascio della Valutazione Preventiva rilasciata con PG 187358/2021, soddisfa il livello prestazionale di eccellenza; inoltre tale valore pare ulteriormente migliorabile a seguito dell'attuazione di quanto prescritto nel paragrafo del Verde in relazione alle ulteriori alberature da piantumare.


Energia
Nella relazione sugli impatti ambientali per la componente in oggetto è valutata la variazione dei consumi di energia degli interventi edilizi considerando l’applicazione del livello di eccellenza dei requisiti migliorativi del RUE (art. 56). L’intervento valutato nella Valsat del POC stimava un consumo di energia finale non rinnovabile pari a circa 185 MWh ed un bilancio delle emissioni di CO2 pari a 62 tonn/anno. Il progetto valutato per la presente scheda stima una riduzione del consumo finale di energia non rinnovabile pari a circa 29,7 MWh ed una riduzione delle emissioni di CO2 pari a c.a 5 tonnellate anno. Il progetto pertanto dovrà presentare in fase di richiesta di titolo abilitativo le relazioni tecniche specialistiche (ex L.10/91) che dovranno asseverare l’applicazione dei livelli di eccellenza dei requisiti migliorativi del RUE come sopra descritta, oltre che dei requisiti di prestazione energetica previsti dalla normativa vigente all’epoca di presentazione della richiesta dei titoli edilizi abilitativi.


Elettromagnetismo

  • Alte Frequenze. Il progetto è compatibile con le fonti elettromagnetiche presenti. Non risultano impianti di trasmissione radio-televisiva la cui fascia d’ambientazione interferisca con l’area di progetto.
  • Basse Frequenze. È prevista la realizzazione di una cabina di trasformazione MT/BT e un impianto fotovoltaico in BT. L’area interessata dal progetto non interferisce con DPA di cabine di trasformazione esistenti o di elettrodotti AT esistenti. L’area di proprietà interferisce con la DPA di una linea MT esistente lungo il confine nord.

Alla luce di quanto esposto si esprimono le seguenti prescrizioni:

  • le aree interessate dalle DPA, sia della cabina MT/BT di nuova realizzazione che della linea MT esistente sul confine nord dell’area, non dovranno prevedere la permanenza di persone per periodi superiori a 4 ore giornaliere.


Rifiuti
Il progetto prevede la predisposizione di spazi interni per la raccolta dei rifiuti a servizio delle utenze non domestiche presentata con la documentazione integrativa. Si specifica che tali spazi dovranno essere accessibili ai mezzi atti alla raccolta con riferimento sia alla viabilità principale che a quella di accesso all'area deputata alla raccolta stessa. Per quello che riguarda invece le utenze domestiche, per le quali è in essere il sistema di raccolta stradale, esse potranno conferire presso i contenitori presenti sul lato opposto di Via Gnudi, tenendo presente che l'assetto attuale non è adeguato al carico urbanistico previsto, e che quindi dovranno essere previsti ulteriori contenitori la cui collocazione dovrà essere valutata in base alle interferenze presenti.


Il piano di monitoraggio
Il Piano di Monitoraggio riveste particolare importanza al fine di verificare e controllare l'attuazione della trasformazione prevista, nonché le ricadute a livello ambientale e territoriale. Attraverso il monitoraggio è possibile verificare in itinere la sostenibilità di quanto in programma, intraprendendo eventuali azioni correttive. I valori degli indicatori sotto riportati dovranno essere prodotti dagli attuatori al momento della presentazione della richiesta del titolo edilizio. Resta inteso che non tutti gli indicatori saranno pertinenti al progetto presentato, pertanto dovranno essere calcolati solamente quelli di interesse.

 

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5. ex vivaio Gabrielli


La trasformazione deve essere avviata entro il giorno 29/4/2025, termine oltre il quale la presente scheda-norma decade, avendo come strumento di riferimento normativo il Rue in vigore dal 26/06/2019 e valido quindi anche per l’intervento di cui alla variante II al Poc AII approvata il 06/04/2020 e in vigore dal 29/04/2020, fatte salve le norme sulla sicurezza e la disciplina sovraordinata (fonte esterna all'Amministrazione) nel frattempo intervenute.


Assetto urbanistico
Si prevede la cessione a favore del Comune di Bologna, tramite perequazione, di un’area di 8.348 mq delimitata da via della Certosa, via delle Tofane, dalla pista ciclabile adiacente il canale di Reno e un lotto privato. La capacità edificatoria maturata dall’area ceduta, pari a 2.004 mq di Su, sarà realizzata sull’area limitrofa privata, in aggiunta al volume legittimamente già presente. La capacità edificatoria maturata dall’indice pubblico, pari a 167 mq di SU, sarà monetizzata secondo la stima redatta dall’ufficio competente.


Carichi insediativi – Parametri e indici urbanistici
La Su massima di nuova costruzione è pari a 2.004 mq, da sommarsi al volume legittimamente esistente sul lotto privato, quest’ultimo addizionato del 10%, che risulta riconoscibile a fronte del raggiungimento dei livelli prestazionali migliorativi (art. 56 del Rue), per un totale di 2.232 mq Su .


Destinazioni d'uso
Gli usi si articoleranno nel seguente modo:

  • A Categoria funzionale residenziale:
    • (1a) abitazioni singole permanenti e temporanee, bed and breakfast, affittacamere (vedi LR 16/2004).


Dotazioni
Sono dovute dotazioni territoriali nella seguente misura:
Pu: cessione e realizzazione di almeno 670 mq, ai sensi dell’art. 116 del Rue vigente.
Altre dotazioni territoriali: monetizzate.
L’area perequata e la palazzina posta nell’angolo sud-ovest della stessa entrano a far parte del patrimonio delle attrezzature del Comune di Bologna., in seguito all’approvazione della presente variante al Poc Attrezzature e Industrie Insalubri e alla conseguente cessione degli immobili all’Amministrazione.


Misure per la sostenibilità
Le misure per la sostenibilità sono da recepirsi in fase di progettazione degli interventi e costituiscono elemento di valutazione al fine del rilascio del titolo abilitativo.


Strumenti e modalità di attuazione
La trasformazione urbanistica in oggetto è attuabile attraverso intervento diretto previa stipulazione di convenzione urbanistica, disciplinante la realizzazione delle dotazioni territoriali (parcheggi pubblici PU), le monetizzazioni del verde e delle quote di ERP, le garanzie fidejussorie e le sanzioni come previsto all'art. 102 del Rue, previo saldo della monetizzazione prevista (ERP e altre dotazioni territoriali). La convenzione disciplinerà inoltre la cessione dell’area oggetto di perequazione entro un anno dalla data di inizio lavori del titolo edilizio relativo alle opere di urbanizzazione e comunque decorsi almeno sei mesi dal corretto impianto delle alberature previste nell’area.


> Misure per la sostenibilità
L’intervento deve rispettare i requisiti stabiliti nelle Misure per la sostenibilità sotto riportate. Per l’intervento in oggetto, pur essendo stato ricompreso tra le attrezzature in ragione dell’area che verrà ceduta con perequazione, viene richiesto il raggiungimento dei livelli prestazionali migliorativi (e non di eccellenza) del Rue per quanto riguarda i requisiti ambientali degli edifici, secondo quanto prescritto nelle relative Schede tecniche di dettaglio. Si tratta infatti della realizzazione di un edificio residenziale la cui superficie utile è ottenuta dalla capacità edificatoria derivante dall’indice perequativo a cui si aggiungono i volumi legittimi del dismesso deposito di materiali edili, con richiesta di aumento Volumetrico del 10% di questi ultimi.
Pertanto dovranno essere raggiunti i livelli migliorativi per le seguenti componenti:

  • energia (dE7.1),
  • cura del verde, permeabilità e microclima urbano (E8.4),
  • risparmio e riuso delle acque (dE9.1),
  • riutilizzo dei materiali inerti da costruzione e demolizione (dE10.2).

Oltre alle Misure di sostenibilità che seguono, la progettazione dell’intervento deve tenere conto anche delle prescrizioni derivanti dai vincoli e dalle tutele.


Mobilità
Le misure per la sostenibilità sono costituite dalla realizzazione di un parcheggio pubblico che integri le dotazioni di sosta su strada presenti nella zona, collocato tra il margine ovest dell’area d’intervento del lotto privato e l’area oggetto di perequazione e con accesso da via delle Tofane. Il parcheggio
pubblico dovrà essere dotato di idonei marciapiedi a servizio del medesimo, adeguatamente collegati con i percorsi pedonali esistenti. L'accessibilità carrabile privata al lotto, in termini di passi carrai, andrà definita nel dettaglio in conformità a quanto previsto dal Codice della Strada e dal vigente Regolamento Comunale dei passi carrai.


Aria
Al fine di compensare gli impatti legati al traffico generato, l'attuatore del comparto residenziale dovrà procedere alla piantumazione di alberi nell’area oggetto di perequazione che entrerà nella disponibilità dell’Amministrazione Comunale, come disposto nelle misure di sostenibilità relative alla componente Verde e spazi aperti, alle quali si rimanda. Si chiede inoltre di valutare misure compensative quali la realizzazione di tetti e pareti verdi sugli edifici in progetto su quelle superfici ove non sia già prevista la realizzazione di impianti di energia rinnovabile, quali pannelli solari e/o fotovoltaici.
I permessi di costruire dovranno riportare, per la fase di cantierizzazione delle opere, prescrizioni finalizzate all’adozione di efficaci sistemi di abbattimento/contenimento delle polveri.


Rumore
Nell’ambito del rilascio del titolo edilizio dovrà essere allegata la DPCA che, in riferimento all’effettivo progetto dell’edificio, dimostri il rispetto dei limiti fissati dalla Classificazione acustica in corrispondenza dei nuovi affacci residenziali. Nel caso sia prevista l’installazione di impianti tecnici in esterno, dovrà essere dimostrato il rispetto dei limiti assoluti e differenziali (questi ultimi da valutarsi nelle condizioni di massimo disturbo) nei confronti dei ricettori limitrofi. Relativamente all’area perequata, nel caso di destinazione a verde pubblico, le aree attrezzate dovranno essere localizzate laddove sono stati calcolati i livelli sonori più bassi e, pertanto, nella porzione sud adiacente al canale e al percorso ciclo-pedonale. Sarà cura dell'Amministrazione comunale valutare, nell'ambito dell'aggiornamento della Classificazione Acustica, la riclassificazione in I classe acustica di parte dell'area.


Acque superficiali
Verrà attuata la riduzione del consumo di acqua potabile tramite l'adozione di presidi per il risparmio idrico in grado di conseguire il livello prestazionale migliorativo previsto dalle schede tecniche di dettaglio dE 9.1 del Rue, con un consumo domestico pro-capite uguale o inferiore a 130 l/ab/giorno.
L'attuatore ha stimato che, con i presidi previsti, comprensivi del recupero in toto delle acque meteoriche del coperto, si ottiene un risparmio idrico totale del 22% circa, con un consumo giornaliero di circa 125 l/ab giorno, su un totale di 80 abitanti. La cisterna di raccolta delle acque meteoriche avrà una capacità di circa 30 mc. In fase di permesso di costruire dovrà essere valutata la possibilità di riutilizzo delle portate di acque meteoriche di dilavamento dei coperti per l'alimentazione delle cassette wc, mediante realizzazione di una rete di distribuzione duale all'interno degli edifici.
Sono previste due reti distinte, una per lo smaltimento delle acque nere e l’altra per quelle bianche. Le acque nere provenienti dal comparto in esame saranno collegate alla fognatura pubblica (condotta esistente ONI 600 x 900) posta al centro strada di via Sacco e Vanzetti. Le acque bianche dei coperti eventualmente non riutilizzate, unitamente alle acque bianche di dilavamento provenienti dai parcheggi e camminamenti del lotto privato, verranno scaricate nel Canale di Reno mediante un impianto di sollevamento con un controllo della portata in uscita, da definirsi con il Consorzio della Chiusa di Casalecchio e del Canale di Reno. Il quadro elettrico di alimentazione della pompa di sollevamento acque meteoriche verso il Canale di Reno sia installato in posizione visibile e facilmente accessibile per l'eventuale disattivazione in caso di emergenza (es. incendi o sversamenti).
Le portate massime delle acque bianche dell'area privata, eccedenti quella autorizzata dal Consorzio della Chiusa di Casalecchio, dovranno essere gestite in loco nel rispetto di quanto definito dallo PSAI, e senza ricorrere a scarichi di emergenza nella pubblica fognatura.
In merito alla presa d'acqua esistente, derivata direttamente dal Canale di Reno, l'attuatore dichiara che durante le operazioni edili di scavo eliminerà tale manufatto in accordo con quanto verrà indicato dal Consorzio stesso.
Il parcheggio pubblico a raso sarà realizzato con pavimentazione drenante permeabile al fine di consentire l’infiltrazione delle acque e quindi di minimizzare il deflusso superficiale, che dovrà comunque convergere alla fognatura pubblica stradale.
Il Consorzio della Chiusa di Casalecchio e del Canale di Reno ha rilasciato l'autorizzazione allo scarico delle acque bianche nel Canale di Reno, nel rispetto del progetto presentato e delle prescrizioni dettate, che dovranno pertanto essere verificate alla presentazione del titolo abilitativo e che si
elencano nel seguito:

  • l'opera in argomento deve essere costruita a perfetta regola d'arte, realizzando scrupolosamente le strutture con le dimensioni risultanti nel progetto allegato alla domanda;
  • 'immissione deve prevedere per almeno 2 metri, a monte e a valle della stessa, il rinforzo spondale e dello scorrimento del recettore al fine di evitare l'erosione nei momenti di entrata in funzione dello scarico;
  • la responsabilità per la progettazione, la resistenza delle strutture, l'officiosità dell'opera e per qualsiasi inconveniente o danno che anche in futuro si dovessero produrre a persone o a cose per effetto della costruzione o dall'esercizio del richiesto manufatto, resti in perpetuo a carico dei richiedenti o loro aventi causa;
  • gli oneri inerenti la realizzazione dell'opera in argomento devono essere a carico dei richiedenti o loro aventi causa;
  • la manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere in argomento deve restare in perpetuo a carico del richiedente o suoi aventi causa;
  • non deve essere apportata alcuna modifica senza che questa sia preventivamente concordata e concessa dal concessionario.

Hera ha espresso parere favorevole al conferimento delle acque nere domestiche alla pubblica fognatura nel rispetto delle prescrizioni dettate, che dovranno pertanto essere verificate alla presentazione del titolo abilitativo e che si elencano nel seguito:

  • sull'allacciamento acque nere di progetto, "a valle " di tutto l'impianto privato, dovranno essere installati un sifone Firenze e due tappi e a doppia aerazione (portata sul coperto del fabbricato) e una valvola antiriflusso di diametro pari all'immissione di progetto (mm 200), collocati entro pozzetti ispezionabili, in area privata e in prossimità del confine lotto;
  • anche il pozzetto "salto di quota" dovrà essere posizionato in area privata, "a valle " della prevista valvola antiriflusso e in prossimità del confine lotto;
  • il gestore eseguirà l'allacciamento solo per la parte ricadente su suolo pubblico, con oneri a carico del cliente;
  • in sede di successivo sopralluogo tecnico con il personale Hera S.p.A. verrà definita la modalità di esecuzione dell'allacciamento e immissione in pubblica fognatura sulla via Sacco e Vanzetti.

Il parere favorevole di Hera è da intendersi valido nel rispetto del Regolamento del Servizio Idrico Integrato (SII) , a condizione che non intervengano modifiche allo schema di fognatura presentato, cambi di destinazione d'uso e in generale modifiche quali-quantitative del refluo. Trattandosi d’intervento di dimensioni modeste ed avendo previsto i presidi di controllo delle portate in uscita sopra elencati, si ritiene che l’intervento non necessiti di installazione di ulteriori impianti di laminazione, fatte salve eventuali prescrizioni che potranno essere espresse dal Consorzio gestore del Canale di Reno.


Suolo, sottosuolo e acque sotterranee
Considerando gli esiti della caratterizzazione già svolta su tutto il lotto (che di fatto ne conferma l’idoneità al riutilizzo), le terre da scavo devono essere gestite considerando in primis il reimpiego come sottoprodotto, ai sensi del DPR 120/2017, in altro sito (cfr. c.1 lettera m) dell’art. 2 del citato DPR) o in cicli produttivi in sostituzione del materiale di cava (cfr. c.1 lettera s) dell’art. 2 del citato DPR), individuando nella gestione come rifiuto la soluzione progettuale residuale. Il materiale inerte prodotto dalle demolizioni dovrà o essere preparato in sito per il successivo riutilizzo oppure dovrà essere inviato ad impianti di recupero; lo smaltimento in discarica non è ammesso. Qualora fosse previsto l'utilizzo di inerti, dovrà essere verificata la possibilità di utilizzo di aggregati riciclati in sostituzione di quelli naturali. Eventuali serbatoi interrati esistenti dovranno essere bonificati e rimossi e svolte le necessarie indagini qualitative sui suoli sottostanti al fine di escludere la presenza di contaminazioni.


Verde e spazi aperti
Nel lotto privato la progettazione deve perseguire l'obiettivo di desigillare e rendere permeabili tutte le aree possibili: gli spazi, al netto dei volumi dell'edificio e degli interrati, dovranno essere ove possibile a permeabilità profonda; nelle restanti parti dovranno comunque essere adottati tutti gli accorgimenti tecnici per migliorare il microclima nel lotto, prevedendo ad es. verde in vasca, tetti verdi e /o verde verticale. I materiali di percorsi e parcheggi dovranno essere scelti in accordo con l'Amministrazione privilegiando quelli permeabili o semipermeabili. I parcheggi dovranno essere alberati. Tutti i nuovi impianti, e le relative formelle, dovranno essere conformi a quanto previsto dal Regolamento del Verde pubblico e privato. Come dichiarato dall'attuatore saranno preservate le due alberature presenti nel lotto. La progettazione degli interventi sul verde dovrà seguire le indicazioni del Regolamento del verde
pubblico e privato.
Per quanto riguarda l'area oggetto di perequazione, in generale l'attuatore del comparto residenziale dovrà conservare, ove possibile, gli elementi vegetazionali presenti e dovrà prevedere la messa a dimora di un filare di alberi di prima grandezza lungo i perimetri nord ed ovest del lotto in fregio ai marciapiedi lungo la viabilità e un altro filare ad est, in prossimità del nuovo confine di proprietà tra pubblico e lotto privato (quest'ultimo a compensazione della siepe attualmente presente, che sarà rimossa). Le specie arboree dovranno essere scelte, in accordo con l'Amministrazione, anche sulla base delle proprietà di trattenimento polveri e assorbimento di inquinanti gassosi, come indicato nell'Allegato 3 del Regolamento.
Le aree dovranno essere cedute prive di manufatti e di materiali antropici e/o incongrui rispetto all'uso previsto: a carico dell'attuatore, dovranno essere quindi rimossi tutti i manufatti interrati (cisterne, vasche, condotte in disuso, ecc), le recinzioni (ad eccezione di quella che delimita l'area di pertinenza dell'edificio d'angolo da conservare), le serre, le tettoie, i volumi in genere e le pavimentazioni riconducibili alle attività pregresse.
Le aree che saranno cedute all'Amministrazione comunale dovranno essere inoltre idonee alla fruizione pubblica e pertanto saranno livellate e inerbite. Al fine di garantire l'accessibilità anche da via Sacco e Vanzetti, l'area di rispetto del canale di Reno deve essere configurata come un ulteriore nuovo accesso tramite rampa e come tale dovrà essere realizzato a cura e spese del soggetto proponente. Il muro di contenimento che delimiterà la rampa e le proprietà sarà realizzato, gestito e mantenuto dal soggetto proponente ovvero dai futuri proprietari.


Indice RIE
In fase di richiesta del titolo abilitativo dovrà essere dimostrato il conseguimento dei livelli migliorativi di cui all’art. 56 del RUE obiettivo 8.4 “cura del verde, permeabilità e microclima urbano”; per quanto riguarda l’indice RIE, per l’uso residenziale, il livello migliorativo da soddisfare corrisponde a RIE≥5 (come da Scheda tecnica di dettaglio dE 8.4 del RUE).Visto il rilevante carattere di interesse pubblico stabilito dal Psc per l'area in oggetto e visti i parametri urbanistici assegnati, nel caso in cui, nonostante la messa in atto delle migliori soluzioni progettuali possibili, il livello migliorativo non possa essere conseguito, in fase di richiesta del titolo abilitativo dell’intervento residenziale dovrà essere quantificata, calcolandone l’estensione areale, l’ulteriore superficie permeabile necessaria per raggiungere il livello prestazionale richiesto. Tale area potrà essere individuata, in accordo con l'Amministrazione, all’interno della parte di Superficie Territoriale oggetto dell’accordo sottoscritto. Energia
Per mitigare l'impatto dell'intervento è richiesta l'applicazione dei livelli migliorativi del RUE vigente come descritti nella scheda tecnica dE7.1. In particolare almeno il 50% del fabbisogno energetico termico per ACS dovrà essere reso disponibile da pannelli solari termici ed inoltre la dotazione del 50% di energia termica da FER dovrà essere addizionale al soddisfacimento della dotazione di energia elettrica da FER. Con tale applicazione l'impatto potenziale dei consumi di energia primaria globale dei nuovi edifici è previsto pari a circa 21 tep/anno per un bilancio emissivo di CO2 in aumento, pari a circa 44 ton/anno. Per rendere maggiormente sostenibile l'intervento si chiede di valutare la possibilità di raggiungere il livello di eccellenza della scheda dE7.1 del RUE.


Elettromagnetismo
Le DPA associate agli elementi della rete di produzione, trasporto e distribuzione dell'energia elettrica non dovranno sovrapporsi a proprietà terze, fatto salvo l'acquisizione del nulla osta del proprietario stesso. Ai fini dell'ottenimento del titolo abilitativo dovrà essere garantito e dimostrato, se necessario anche attraverso idonea simulazione elettromagnetica, il rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente (DPCM 8 Luglio 2003) all'interno degli edifici o delle parti di edificio di nuova edificazione che distano meno di 200 metri da impianti di telefonia mobile.
Alte Frequenze: per l'ottenimento dei titoli abilitativi sarà necessario valutare la compatibilità dell'edificio di progetto con la distribuzione elettromagnetica presente nell’area e autorizzata al momento della richiesta dei titoli abilitativi.
Sarà quindi necessario adeguare la progettazione dell’edificio in modo che sia garantito, negli ambienti abitativi e negli ambienti in cui è prevista permanenza di persone per periodi giornalieri superiori a 4 ore, il rispetto dei limiti imposti dalla normativa vigente (DPCM 8 Luglio 2003) rispetto alla distribuzione elettromagnetica autorizzata al momento dell’ottenimento dei titoli abilitativi.
Basse Frequenze: le DPA di linee e cabine esistenti o nuove non dovranno ricadere sulle aree verdi attrezzate e sulle aree gioco di progetto.
Le DPA dovranno essere riportate sulle tavole di progetto allegate alla richiesta del titolo abilitativo.


Il piano di monitoraggio
Il Piano di Monitoraggio riveste particolare importanza al fine di verificare e controllare l'attuazione delle trasformazioni previste, nonché le ricadute a livello ambientale e territoriale. Attraverso il monitoraggio è possibile verificare in itinere la sostenibilità di quanto in programma, intraprendendo eventuali azioni correttive. I valori degli indicatori sotto riportati dovranno essere prodotti/aggiornati dagli attuatori al momento della presentazione della richiesta del titolo edilizio. Resta inteso che non tutti gli indicatori saranno pertinenti al progetto presentato, pertanto dovranno essere calcolati solamente quelli di interesse.

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6. intervento in via Bragaglia

 

La trasformazione deve essere avviata entro il giorno 17/03/2026, termine oltre il quale la presente scheda-norma decade, avendo come strumento di riferimento normativo il Rue in vigore dal 26/06/2019 e valido quindi anche per l’intervento di cui alla variante IV al Poc AII approvato in data 01/03/2021 e in vigore dal 17/03/2021, fatte salve le norme sulla sicurezza e la disciplina sovraordinata (fonte esterna all'Amministrazione) nel frattempo intervenute.


Assetto urbanistico
L’intervento si attua su diverse proprietà, prevedendo in un lotto la cessione di 17.810 mq di STER per perequazione, in cambio dell’edificazione di 2.850 mq di Su privata e 356 di Su destinata a ERP, nell’altro lotto adiacente la permuta di un’area con il Comune di Bologna in attuazione del Piano Particolareggiato R3.55 “Area VS-V Quartiere Borgo Panigale Via M. E. Lepido / Area G02 Quartiere Navile Via M. Polo”.


Carichi insediativi – Parametri e indici urbanistici
E’ prevista la costruzione di 2.850 mq di Su per il lotto Edilforme Srl e di 1.000 mq di Su per il lotto appartenente al PP R3.55. Il volume si potrà articolare su un massimo di sei piani fuori terra (piano terreno e cinque piani soprastanti).


Destinazioni d'uso
Gli usi si articoleranno nel seguente modo:

  • Funzione abitative A:
    • (1a) abitazioni singole permanenti e temporanee, bed and breakfast, affittacamere.


Dotazioni
L’intervento Edilforme Srl dovrà reperire la quota di parcheggi pubblici dovuta sia per la costruzione privata, pari a 855 mq, sia per la quota maturata dall’indice pubblico, pari a 107 mq, per un totale di 962 mq. Per quanto riguarda il verde pubblico, sia la dotazione dovuta per la costruzione privata, pari a 1.995 mq, sia la quota maturata dall’indice pubblico, pari a 249 mq, per un totale di 2.244 mq, dovranno essere monetizzate. La proprietà Minerolea dovrà garantire il ripristino del complesso delle dotazioni esistenti, per un totale di 2.908 mq, mantenendo quanto possibile la destinazione a parcheggio per
circa 858 mq e a verde per circa 2.050 mq. Si precisa che le quote di parcheggi PU dovranno essere realizzate complessivamente come da Schema di assetto generale per un totale di circa 1820 mq.


Misure per la sostenibilità
Le misure per la sostenibilità, sotto riportate, sono da recepirsi in fase di progettazione degli interventi e costituiscono elemento di valutazione al fine del rilascio del titolo abilitativo.


Strumenti e modalità di attuazione
La trasformazione urbanistica nell'area oggetto di Poc è attuabile attraverso intervento diretto previa stipulazione di convenzione urbanistica, disciplinante la realizzazione delle dotazioni territoriali e le relative garanzie e sanzioni in caso di inadempimento ai sensi dell'art. 102 del Rue.


> Misure per la sostenibilità
L’intervento deve rispettare i requisiti stabiliti nelle Misure per la sostenibilità sotto riportate. Per l’intervento in oggetto, pur essendo stato ricompreso tra le attrezzature in ragione dell’area che verrà ceduta con perequazione, viene richiesto il raggiungimento dei livelli prestazionali base del Rue per quanto riguarda i requisiti ambientali degli edifici, secondo quanto prescritto nelle relative Schede tecniche di dettaglio. Pertanto dovranno essere conseguiti almeno i livelli base per le seguenti componenti:

  • cura del verde, permeabilità e microclima urbano (E8.4),
  • risparmio e riuso delle acque (dE9.1),
  • riutilizzo dei materiali inerti da costruzione e demolizione (dE10.2).

Per il requisito relativo al risparmio energetico (dE7.1) si rimanda alle misure di seguito riportate. Oltre alle Misure di sostenibilità che seguono, la progettazione dell’intervento deve tenere conto anche delle prescrizioni derivanti dai vincoli e dalle tutele.


Mobilità
Al fine di garantire una migliore accessibilità al comparto occorrerà valutare la possibilità di istituire un doppio senso di marcia nel tratto di via Bragaglia prospiciente l’intervento, adeguandone le dimensioni nel rispetto della normativa vigente e trattando lo stesso come “zona 30” per renderne più sicura la fruizione pedonale e ciclabile; occorrerà inoltre valutare la possibilità di rendere il tratto terminale di via Lorenzo da Bagnomarino a senso unico verso sud per il traffico veicolare, mantenendo il senso ciclabile in direzione nord e con la prescrizione di salvaguardare l’accessibilità al passo carrabile esistente su quel tratto. Naturalmente, sulla base dello schema circolatorio di cui sopra, andrà studiata nel dettaglio anche l’intersezione tra via Bagnomarino, via Bragaglia e l’accessibilità al nuovo comparto, in modo da risolvere le varie conflittualità derivanti dalla proposta di nuovo assetto circolatorio.
Qualora tale riassetto stradale non fosse possibile, e il tratto di via Bragaglia in oggetto rimanesse a senso unico come è attualmente, si prescrive che venga mantenuto anche il percorso ciclo-pedonale in sede protetta, già oggi esistente, prevedendone anche un adeguamento dimensionale che permetta la modifica da “percorso ciclo pedonale promiscuo” a “percorso ciclabile e pedonale affiancati”.


Aria
La realizzazione del Parco pubblico (a cura dell'Amministrazione comunale sull'area perequata) e delle aree verdi pubbliche e private concorrono alla compensazione degli impatti indotti dall'intervento. Le nuove costruzioni dovranno essere realizzate con elevati standard di prestazione energetica e dotati di impianti alimentati da fonti rinnovabili, così da minimizzare le emissioni di gas inquinanti. I percorsi ciclo-pedonali dovranno essere ricuciti con l'intorno come indicato nelle Misure di Sostenibilità della componente Mobilità.
Dovranno inoltre essere realizzate le postazioni attrezzate per il parcheggio delle biciclette di pertinenza delle abitazioni, come richiesto dal regolamento comunale.


Rumore
Le misure per la sostenibilità dovranno essere finalizzate a tutelare i nuovi ricettori dalle immissioni sonore presenti in sito e a garantire il conseguimento dell’obiettivo della III classe (in riferimento alla totalità delle sorgenti sonore) per gli usi residenziali. La progettazione dovrà essere pertanto orientata
ad individuare delle soluzioni planivolumetriche ed architettoniche volte a limitare quanto più possibile l’esposizione al rumore. A tal fine dovrà essere predisposto un aggiornamento dello studio acustico (da allegare alla richiesta di titolo edilizio) che, sulla base di una campagna di misure acustiche della durata non inferiore a 24 ore e l'utilizzo di un modello previsionale tarato su di esse, fornisca le indicazioni per orientare la progettazione del comparto e degli edifici e garantire così, con sufficiente margine di sicurezza, il rispetto dei limiti sopra descritti.
Dovrà essere valutato l’impatto associato al traffico veicolare indotto dalla trasformazione nei confronti dei ricettori esistenti (in particolar modo verso la struttura scolastica ubicata a sud-est, comprese le pertinenze esterne fruite dai bambini), verificando che il loro apporto non cagioni l’insorgere di criticità acustiche, nel qual caso dovranno essere individuate le necessarie opere di mitigazione (con oneri di realizzazione e manutenzione a carico degli attuatori). Analoga valutazione dovrà essere condotta in merito agli eventuali impianti tecnici di progetto, soprattutto in riferimento al rispetto dei limiti differenziali di immissione sonora (da verificarsi nelle condizioni di massimo disturbo, ossia con funzionamento a regime degli impianti in occasione del minimo livello di rumore residuo rilevato in sito).


Acque superficiali
Dovranno essere rispettate le prescrizioni generali e specifiche espresse nel parere di Hera (parere del 08/01/2020 prot. 1258), che si allega integralmente alla valsat. Per quanto riguarda i consumi idrici devono essere rispettati gli obiettivi per le nuove costruzioni ad
uso residenziale contenuti nella scheda tecnica di dettaglio dE9.1 del RUE, nello specifico:

  1. l’adozione di accorgimenti progettuali e tecnologici in grado di garantire un consumo massimo giornaliero di acqua potabile non superiore a 140 l/ab/giorno;
  2. la predisposizione di un sistema di raccolta delle acque meteoriche provenienti dai tetti, da destinare all’irrigazione di aree verdi e/o eventuali altri usi non potabili esterni agli edifici. La dimensione minima delle cisterne o bacino di accumulo, come richiede il RUE (aggiornamento 2019) dovrà essere calcolata in riferimento alle Norme UNI 11445:2012.

In sede di richiesta dei titoli edilizi dovranno essere esplicitate nel dettaglio le metodologie esecutive mediante le quali pervenire al rispetto dei suddetti obiettivi. Per quanto riguarda le reti fognarie dovranno essere realizzate reti separate per gli edifici e per le aree esterne, come da requisito dell’art. 55 del RUE. Nella fase di richiesta del titolo edilizio dovrà darsi evidenza che prima dell’immissione nel reticolo superficiale (Rio Biancana) le reti separate di acque meteoriche siano dotate di sistema di intercettazione di emergenza, posto in luogo facilmente accessibile e riconoscibile, da attivarsi in caso di eventi accidentali che possano convogliare nella rete portate anomale (sversamenti, incendi, ecc). Le superfici su cui insistono le isole ecologiche dovranno essere perimetrate ed avere una rete di raccolta acque meteoriche e di lavaggio connessa alla rete fognaria nera separata di progetto o alla pubblica fognatura mista esistente. Relativamente al controllo degli apporti, nel rispetto delle norme PSAI, ciascuna delle tre aree su cui si sviluppa l’intervento sarà dotata del proprio sistema di laminazione, che, in modo autonomo, convoglierà le acque nel Rio Biancana. Ogni scarico dovrà essere autorizzato dal gestore del Rio Biancana, ossia dal Consorzio della Bonifica Renana.
Le due aree private assolveranno alla laminazione attraverso il sovradimensionamento delle reti. Nello specifico: l’area Edilforme ha previsto un sovradimensionamento delle reti con uno scatolare avente volume utile di 224 mc; l’area Bonfiglioli ha previsto un sovradimensionamento delle reti con uno scatolare avente volume utile di 106 mc; infine il parcheggio pubblico ha previsto un volume di laminazione di 129 mc. Sono previsti 3 punti di recapito nello Scolo Biancana.
I due scarichi del troppo pieno dei due sistemi di laminazione (Edilforme e Bonfiglioli) non dovranno recapitare alla rete fognaria delle acque miste presente sulla via Da Bagnomarino ma dovranno essere collettati alla rete delle acque bianche di nuova realizzazione che convoglierà le acque bianche al Rio
Biancana.
Nell’area destinata a parcheggio pubblico, per la quale è stato proposto un sistema di laminazione tramite vasca (così come è stato realizzato nell’area dell’attuale parcheggio) nella fase attuativa dovrà essere valutata la fattibilità, in accordo con il Settore Mobilità Sostenibile e con il Gestore delle reti
fognarie pubbliche (Hera), di adottare un sistema di sovradimensionamento delle reti. Per quanto riguarda il rischio alluvione in fase di progettazione definitiva ed esecutiva dei fabbricati dovranno essere valutati accorgimenti e/o soluzioni tecniche per minimizzare il rischio di allagamento secondo le Linee Guida dell’Autorità di Bacino, quali ad esempio: 

  • quota di imposta del piano terra dei fabbricati rialzata di circa 30 cm rispetto all’attuale quota stradale;
  • rampa di accesso al piano interrato dei fabbricati EDILFORME lateralmente delimitata da muretti con altezza di circa 100 cm e frontalmente dotata di paratia rimovibile antiallagamento.

Nella documentazione allegata alla richiesta del titolo abilitativo dovrà essere compreso l’aggiornamento della relazione idraulica che contenga un approfondimento sulle aree di pericolosità P2 relative al reticolo principale, considerando le nuove tavole (pubblicate nel 2020) dei tiranti idrici.


Suolo, sottosuolo e acque sotterranee
Qualora durante la realizzazione degli scavi dovessero essere rilevate situazioni anomale e di potenziale contaminazione, il proponente dell’intervento dovrà attivarsi ai sensi dell’art. 242 del DLgs 152/06 e smi. Per tutti gli interventi compresi nel presente Poc, per i quali fosse previsto l'utilizzo di inerti, dovrà
essere verificata la possibilità di utilizzo di aggregati riciclati in sostituzione di quelli naturali. Le terre e rocce di scavo dovranno essere gestite ai sensi del DPR 120/2017.


Verde e spazi aperti
Tutti i lotti saranno permutati solo previa verifica dello stato dei suoli in relazione agli usi pubblici previsti: in particolare le superfici con destinazione a verde dovranno essere conformi ai valori di Concentrazione Soglia di Contaminazione (CSC) della colonna A (siti a verde/residenziale) della Tab. 1 All. 5 del Titolo 5 Parte IV del DLgs 152/2006. Rispetto alla permuta prevista tra l'area di verde pubblico nell'attuale mappale del Comune di Bologna e l'attuale area di Minerolea srl, dovrà essere garantita la conservazione della fitomassa presente, quindi nelle successive fasi progettuali dovrà essere presentato un bilancio arboreo e arbustivo ante e post operam. Per l'intero intervento dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti progettuali possibili per attenuare al massimo l'impermeabilizzazione delle aree, anche attraverso l'utilizzo di materiali. La progettazione delle aree pubbliche dovrà seguire i principi delle Linee Guida sul drenaggio urbano sostenibile adottate dal Comune di Bologna (Aprile 2018).
L'area in perequazione da cedere al Comune ospita attualmente alcuni alberi che dovranno essere identificati, periziati e oggetto dei necessari interventi manutentivi (potature, rimonde ecc) prima della cessione, in modo da garantirne la presa in carico senza alcun onere aggiuntivo per l'Amministrazione; con lo stesso obiettivo, al momento della cessione al Comune tutte le aree dovranno trovarsi in un buono stato manutentivo, quindi pulite, prive di rifiuti, livellate e sfalciate. Come da accordi, la progettazione della nuova area a parco verrà eseguita dal Comune.


Indice RIE
Non essendo richiesto un aumento volumetrico rispetto a quanto già pianificato in PRG e a quanto risultante dall'applicazione dell'indice perequativo, per quanto riguarda l’indice RIE l’obiettivo della progettazione deve essere almeno il raggiungimento del valore base pari a 4, calcolato all’interno dei lotti che rimarranno di proprietà privata. Per il raggiungimento del livello prestazionale richiesto, si consiglia di valutare l’utilizzo di pavimentazioni permeabili o semipermeabili, tetti verdi e ogni altro accorgimento progettuale utile. Nel caso in cui il livello prestazionale richiesto non dovesse essere raggiunto, sarà onere del progettista motivare e dimostrare, nella documentazione allegata all’istanza del titolo edilizio, che la soluzione progettuale proposta sia la migliore possibile nelle condizioni date.


Energia
Dovranno essere applicate le dotazioni da fonti energetiche rinnovabili ed il valore dell'indice di prestazione energetica, espresso in energia non rinnovabile (Epgl,nren), dovrà essere non superiore a 40 kWh/mq/anno; in nuovi edifici dovranno raggiungere almeno la classe energetica A, come definita dalla normativa regionale. Inoltre dovrà essere considerato l’uso del solare termico per l'acqua calda sanitaria e perseguita un'efficienza dei sistemi di condizionamento non inferiore a 5.


Elettromagnetismo
Alte Frequenze: vista la presenza dell’impianto di telefonia autorizzato a meno di 200 metri dall'area di intervento, deve essere verificata la compatibilità con le emissioni esistenti e tutte quelle autorizzate al
momento della richiesta del titolo edilizio.
Basse Frequenze: fatte salve eventuali valutazioni di Arpae in sede autorizzativa delle linee a media tensione, gli ambienti/aree in cui è prevista la permanenza di persone per periodi superiori a 4 ore giornaliere non si dovranno sovrapporre alle DPA associate agli elementi della rete di produzione e distribuzione dell'energia elettrica di progetto.


Rifiuti
Andrà garantita l'ottemperanza alla scheda tecnica RUE dE10.1, che prevede la predisposizione di spazi idonei per i raccoglitori delle diverse frazioni dei rifiuti da conferirsi con la modalità di raccolta porta a porta domiciliare.


Il piano di monitoraggio
Il Piano di Monitoraggio riveste particolare importanza al fine di verificare e controllare l'attuazione delle trasformazioni previste, nonché le ricadute a livello ambientale e territoriale. Attraverso il monitoraggio è possibile verificare in itinere la sostenibilità di quanto in programma, intraprendendo eventuali azioni correttive. I valori degli indicatori sotto riportati dovranno essere prodotti/aggiornati dagli attuatori al momento della presentazione della richiesta del titolo edilizio. Resta inteso che non tutti gli indicatori saranno pertinenti al progetto presentato, pertanto dovranno essere calcolati solamente quelli di interesse.

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7. distributore carburanti in via Gazzoni

 

La trasformazione deve essere avviata entro il giorno 05/08/2025, termine oltre il quale la presente scheda-norma decade, avendo come strumento di riferimento normativo il Rue in vigore dal 26/06/2019 e valido quindi anche per il presente intervento ricompreso nella variante al “Piano Operativo Comunale (POC) degli impianti di distribuzione carburante ad uso pubblico per la nuova localizzazione in via Arturo Gazzoni” approvata il 13/7/2020 e in vigore dal 05/08/2020, fatte salve le norme sulla sicurezza e la disciplina sovraordinata (fonte esterna all'Amministrazione) nel frattempo intervenute.


Inquadramento urbanistico
L’area oggetto di intervento, porzione della particella individuata al foglio 174, mapp. 482, si trova all’interno del Territorio Urbanizzato, ed è delimitata da via Gazzoni e dal centro commerciale Via Larga.


Carichi insediativi – Parametri e indici urbanistici
Come riportato all’art. 6 dell’OdG n. 304/2012 “Criteri per la localizzazione di nuovi impianti di distribuzione dei carburanti, norme tecniche e procedurali per l'installazione ed il funzionamento degli stessi e per la gestione degli impianti esistenti”, all’area localizzata è attribuita una superficie fondiaria non superiore a 8.000 mq e l'indice di utilizzazione fondiaria (Uf) è di 0,20 mq/mq. Le pensiline a servizio dell’impianto di distribuzione carburanti non costituiscono né superficie utile, né superficie accessoria, mentre le piazzole di lavaggio coperte e aperte su almeno due lati costituiscono superficie accessoria. La superficie accessoria (Sa) non può essere superiore al 50% della superficie utile (Su). La superficie utile (Su) massima di progetto indicata è quella su cui è valutata la sostenibilità dell’intervento ed in funzione della quale dovranno essere dimensionate le dotazioni. In sintesi i dati relativi al presente intervento sono pertanto i seguenti: Sf (mq): 1.811; Su max (mq): 20.


Destinazioni d'uso
Il nuovo impianto può essere dotato di attività integrative: autonomi servizi all’auto e all’automobilista (ad es. autolavaggio), autonome attività commerciali o di pubblici esercizi (somministrazione di alimenti e bevande), da insediarsi nel rispetto dei parametri indicati dall’art. 8 delle Norme del “Poc per la localizzazione degli impianti di distribuzione carburanti”. Si confermano pertanto i seguenti usi insediabili, disciplinati dal Rue vigente e classificati nella categoria funzione commerciale E: come uso principale (4f) distribuzione di carburanti (stazioni di servizio); come eventuali usi complementari (4d) commercio in strutture di vicinato (con superficie di vendita fino a 250 mq), artigianato (con Su fino a 250 mq), artigianato e attività di servizio alla casa e alla persona (compresi centri estetici, parrucchieri); esposizioni senza vendita e/o depositi autonomi con Su fino a 250 mq; (4g) garage e autorimesse private a pagamento, in struttura o a raso, e artigianato di servizio all'auto; (5c) attività di pubblico esercizio (esercizi di somministrazione di alimenti e bevande: bar, ristoranti, trattorie, pizzerie). Con la cessazione dell’attività le aree, comprese quelle su cui si svolgono le attività integrative, dovranno essere restituite allo stato ante operam garantendo le condizioni ambientali e il ripristino di tutte le opere realizzate in funzione dell’insediamento dell’impianto e delle funzioni complementari.


Dotazioni
Il reperimento delle dotazioni territoriali e pertinenziali richieste (PU, Verde Pubblico e PE) - disciplinato dagli articoli 115 e 116 del Rue - deve soddisfare il minimo richiesto per legge. In luogo del reperimento e della cessione, è prevista la monetizzazione delle dotazioni territoriali dovute (PU e Verde Pubblico) data l’eseguità delle aree. Gli interventi contribuiranno alla formazione e al mantenimento delle dotazioni territoriali con la monetizzazione della quota di dotazioni. Le quote delle dotazioni territoriali devono essere calcolate considerando come quantità minime sui 100 mq complessivi, almeno 40 mq per i parcheggi pubblici PU (espresse in mq di aree per 100 mq di Su oggetto di intervento). Sarà inoltre necessario il reperimento delle dotazioni pertinenziali (poiché l'impianto può essere dotato di attività integrative cioè autonomi servizi all'auto e all'automobilista e autonome attività commerciali o di pubblici esercizi, le quote delle dotazioni di parcheggi pertinenziali devono essere calcolate tenendo conto dei “servizi commerciali e artigianali di servizio” (4d, 4g) e dei “servizi ricettivi e ristorativi” (5c): PE (4d, 4g)= 35% Su, PE(5c)= 60% Su). Nel caso di variazioni degli usi, andranno verificate le relative dotazioni secondo le norme vigenti al momento della richiesta del titolo abilitativo per la realizzazione delle opere.


Misure per la sostenibilità
Le misure per la sostenibilità, sotto riportate, sono da recepirsi in fase di progettazione degli interventi e costituiscono condizioni al fine del rilascio del titolo abilitativo. In particolare, alcune prescrizioni sono richieste al fine di superare determinate criticità di tipo ambientale. La verifica delle dotazioni minime obbligatorie per i nuovi impianti, secondo il Testo Coordinato della DCR 355/2002 con le modifiche introdotte dalla Deliberazione dell’Assemblea Legislativa 208/2009 “Norme regionali di indirizzo programmatico per la razionalizzazione e l'ammodernamento della rete distributiva carburanti”- punto 2.1 “Tipologie di nuovi impianti”, dovrà essere soddisfatta con il titolo edilizio. In particolare, riguardo a quanto disciplinato al punto 2.1 “4. In tutte le zone comunali di cui al D.M. 2 aprile 1968 è possibile l’installazione, la trasformazione o l’integrazione degli impianti esistenti, non dichiarati incompatibili, con colonnine per l’alimentazione di veicoli elettrici”, l’installazione di almeno una colonnina per l’alimentazione di veicoli elettrici viene individuata come prescrizione per la realizzazione dei nuovi impianti localizzati con il presente strumento.


Modalità di attuazione
L'intervento sarà attuato con intervento diretto in base all’idoneo titolo abilitativo ai sensi del Rue sopra richiamato. L’autorizzazione per l’installazione e l’esercizio di impianti di distribuzione carburanti potrà essere rilasciata solo a seguito della conclusione positiva del procedimento di richiesta del titolo edilizio.


> Misure per la sostenibilità
Oltre alle Misure di sostenibilità che seguono, la progettazione dell’intervento deve tenere conto anche delle prescrizioni derivanti dai vincoli e dalle tutele.


Mobilità
L’assetto viario relativo alla localizzazione interessa unicamente la viabilità interna del centro commerciale e, poiché trattasi complessivamente di aree di proprietà privata, l'impianto non avrà un accesso indipendente dalla viabilità pubblica. Non sono pertanto necessarie misure di sostenibilità ambientale.


Rumore
In fase di richiesta del titolo abilitativo, deve essere presentata una documentazione di impatto acustico (Doima), redatta secondo i criteri stabiliti dalla DGR 673/04 e dalla Classificazione acustica, finalizzata a valutare le ricadute acustiche dell’intervento nei confronti dei ricettori limitrofi. Nello specifico, dovrà essere caratterizzato il clima acustico attuale dell’area tramite opportuni rilievi fonometrici. In funzione delle sorgenti previste (es: impianti di autolavaggio, stazione compressione metano, impianti tecnici, ecc.) dovrà essere dimostrato, presso i ricettori potenzialmente impattati e per entrambi i periodi di riferimento, il rispetto dei limiti assoluti e differenziali di immissione sonora, questi ultimi da valutarsi nelle condizioni di massimo disturbo (ossia considerando il funzionamento a regime di tutti gli impianti in occasione dell’ora di morbida del traffico veicolare).
In merito ai livelli assoluti di immissione sonora, i limiti dovranno riferirsi a quelli della UTO di appartenenza del ricettore, senza quindi considerare quelli associati a eventuali fasce di pertinenza che, in base alla normativa, riguardano unicamente il rumore indotto dalle rispettive infrastrutture (e non le sorgenti puntuali impiantistiche). Qualora venisse stimato il superamento dei limiti normativi, dovranno essere individuate le opportune misure/opere di mitigazione acustica.


Acque superficiali

Risparmio idrico
Il progetto dovrà perseguire l’obiettivo di un consumo idrico ridotto (livello base ai sensi della Scheda Tecnica di dettaglio Requisito E9.1 del Rue), grazie anche al recupero delle acque meteoriche dei coperti e delle superfici non contaminate per il riuso interno/esterno all'edificio, come prescritto
dall'art. 56 del Rue. Le strategie che si intenderanno adottare relativamente al risparmio e riuso delle acque dovranno essere sviluppate e descritte nella fase di presentazione dei titoli abilitativi.

Reti separate
Le misure di sostenibilità per la tutela qualitativa delle acque reflue dovranno prevedere la realizzazione di reti separate, come da requisito A5.1 comma 1 dell’art. 55 del Rue. Tutte le acque reflue domestiche e le acque reflue industriali, le acque reflue di dilavamento e prime piogge, dovranno confluire alla rete fognaria pubblica (nera o mista); dovrà essere acquisito il parere di Hera all’immissione di tali volumi in riferimento anche alla capacità depurativa dell’impianto di depurazione IDAR; qualora l’area interessata dal progetto non risulti servita da pubblica fognatura (in base all’art. 36 del Regolamento del Servizio Idrico Integrato), non sarà concessa alcuna deroga. Le acque di origine meteorica dovranno essere a loro volta separate tra quelle dei coperti e delle superfici non contaminate (acque bianche) da quelle di dilavamento di aree che potrebbero trasportare sostanze inquinanti.
Al fine di limitare l’impermeabilizzazione del suolo e favorire il processo di ricarica della falda dovrà essere redatto un Piano di Gestione delle Acque Meteoriche di Dilavamento, ai sensi delle DGR 286/05 e 1860/06, che permetta di circoscrivere le zone soggette al trattamento (acque reflue di dilavamento e prime piogge) da quelle non soggette e per le quali è possibile prevedere aree permeabili, semipermeabili, la dispersione negli strati superficiali del suolo e il recapito in corpo superficiale.
Le acque bianche non contaminate dovranno essere raccolte in una vasca di recupero e riutilizzate. Il troppo pieno dovrà essere recapitare nella rete bianca pubblica.
Le acque reflue industriali e le acque reflue di dilavamento e prime piogge dovranno subire idoneo trattamento prima dell’immissione in pubblica fognatura. In particolare per le acque reflue di dilavamento e prima pioggia il sistema di trattamento dovrà essere conforme a quanto indicato dalle DGR 286/05 e DGR1860/06; dovrà essere previsto il controllo in remoto, anche per i sistemi di trattamento delle acque reflue industriali, acque reflue di dilavamento e prime piogge qualora l’impianto non risulti presidiato.
Prima dell’attivazione degli scarichi e degli impianti dovrà essere richiesta l’Autorizzazione Unica Ambientale ed effettuato idoneo Collaudo; Arpae verificherà le suddette prescrizioni in fase di AUA e/o di Collaudo.
Dovranno essere osservate le prescrizioni generali e specifiche espresse nel parere di Hera SpA e Inrete Distribuzione Energia SpA, che si riportano integralmente nel seguito (le prescrizioni hanno validità di 2 anni dall’emissione del parere (13.11.2019) al rilascio del permesso di costruire, dopodiché l’attuatore dovrà ripresentare formale richiesta ad Hera SpA E Inrete Distribuzione Energia SpA).

Prescrizioni generali
Gli elaborati del progetto definitivo/esecutivo dovranno recepire le prescrizioni di seguito elencate e dovranno essere consegnati per il rilascio del parere di competenza. Le modalità per formalizzare la successiva richiesta di parere per opere di urbanizzazione sono esclusivamente le seguenti:

  • invio all’indirizzo Pec heraspaserviziotecnicoclienti@pec.gruppohera.it degli appositi moduli debitamente compilati disponibili nel sito www.gruppohera.it
  • compilazione del nuovo Web Form disponibile sul sito www.gruppohera.it

La modulistica per l’invio della richiesta di parere tramite Pec e il link per l’accesso alla nuova piattaforma web sono disponibili sul sito https://www.gruppohera.it/progettisti_tecnici/ nella sezione “Richieste multiservizio\Pareri e preventivi per opere di urbanizzazione, spostamento/estensione reti\Domanda pareri per opere di urbanizzazione”. La responsabilità del progetto relativamente al rispetto delle normative specifiche vigenti e alla correttezza dei dati utilizzati per i calcoli eseguiti rimane unicamente in capo al progettista che ha redatto e firmato il progetto. Il presente parere non esime il richiedente dall’ottenere, con onere a proprio carico, tutti i nulla-osta, autorizzazioni, permessi, servitù rilasciati da Enti o da terzi necessari per l’esecuzione delle per di progetto.
Il Soggetto Attuatore (S.A.) dovrà richiedere le indicazioni sulla presenza di eventuali reti e impianti esistenti ed interferenti con le future lavorazioni mediante l’invio all’indirizzo Pec heraspaserviziotecnicoclienti@pec.gruppohera.it dell’apposito modulo “Richiesta dati cartografici su supporto digitale – clienti privati” disponibile nel sito www.gruppohera.it nella sezione “progettisti e Tecnici\Richieste Multiservizio”.

Prescrizioni specifiche
Servizio Acquedotto

  • Il nuovo distributore carburanti potrà essere servito, mediante singolo allacciamento, dalla rete esistente in via Gazzoni.
  • Il S.A., o suo avente causa, deve realizzare a propria cura e spese il manufatto di alloggiamento dei contatori acqua. Dette opere devono essere realizzate sul confine di proprietà, all’esterno dei fabbricati e dal perimetro di locali interrati, in posizione protetta dal traffico veicolare ed accessibile dalla viabilità pubblica in qualsiasi ora del giorno e della notte per le attività di manutenzione ordinarie o straordinarie nonché gestionali.
  • L’ubicazione del manufatto contatori, le misure interne minime nonché il numero e tipologie di contatori installabili saranno valutati, nel rispetto della normativa tecnica e regolamentare specifica del settore, con il tecnico di Hera SpA all’atto del sopralluogo per la formulazione del preventivo di allacciamento.
  • Per eventuali richieste per uso antincendio si dovrà compilare il modulo “Richiesta parere per allaccio acquedotto\antincendio” disponibile nel sito www.gruppohera.it nella sezione “Progettisti e Tecnici\Acqua\Acquedotto\Parere allacciamento antincendio” ed inviarlo all’indirizzo Pec heraspaserviziotecnicoclienti@pec.gruppohera.it, vedi link sotto riportato https://www.gruppohera.it/progettisti_tecnici/lista_servizi/acqua/acqua_acquedotto/acq_pare re_preventivo/578.html


Servizio Fognatura e Depurazione
Il presente parere è relativo esclusivamente alle opere di urbanizzazione primaria e non sostituisce l'autorizzazione all'allacciamento fognario necessaria per ogni singolo lotto edificabile. Per l’ottenimento di tale autorizzazione è necessario che il costruttore di ogni singolo edificio attivi una richiesta di “parere per scarichi domestici” a titolo oneroso mediante il Web Form disponibile nel sito www.gruppohera.it nella sezione “Progettisti e Tecnici\Acqua\Fognatura” oppure mediante invio all’indirizzo Pec istruttoriafognatura@pec.gruppohera.it dei moduli “Modulo richiesta” e “All.1 Scheda Tecnica” scaricabili nella sezione del sito www.gruppohera.it sopra citata.
Per quanto attiene alla necessità di installare sistemi di trattamento delle acque di prima pioggia, si rimanda al parere degli enti competenti (Arpae). Qualora tale impianto fosse prescritto e si configuri come opera pubblica, il suo progetto dovrà essere conforme alle specifiche tecniche Hera SpA e sottoposto per approvazione, prima dell’inizio dei lavori, a questa Società per l’espressione di specifico parere di congruità tecnica in tutte le sue parti idraulica, civile, elettrica e telecontrollo.
Gli scarichi fognari provenienti da locali interrati o seminterrati non potranno essere collegati per gravità al collettore principale dell’allacciamento, si dovranno prevedere sollevamenti meccanici per recapitare i reflui a monte del sifone tipo Firenze e valvola antiriflusso.
Si segnala inoltre che il collettore fognario di acque miste, destinato a ricevere i reflui del nuovo intervento, non risulta ad oggi in gestione a Hera SpA: pertanto in attesa dell’eventuale affidamento della gestione tramite comunicazione ufficiale da parte dell’Amministrazione Comunale, e della documentazione necessaria, Hera SpA non potrà rilasciare alcuna autorizzazione all’allacciamento fognario.
Acque meteoriche

  • Tutte le acque di origine meteorica derivanti dall’area oggetto del seguente parere, potranno essere recapitate, previa idonea laminazione e mediante singolo allacciamento, alla rete fognaria di tipo “mista” presente sulla via Gazzoni. La verifica della quota di scorrimento del collettore nel punto di immissione è di responsabilità del Soggetto Attuatore.

Acque nere

  • Tutti gli scarichi di acque nere provenienti dal nuovo distributore carburanti in esame dovranno  essere collettati, mediante singolo allacciamento, alla rete fognaria delle acque miste esistente  in via Gazzoni. La verifica della quota di scorrimento del collettore nel punto di immissione è di  responsabilità del Soggetto Attuatore.
  • Le eventuali immissioni di acque di tipo diverso dal domestico dovranno essere sottoposte a procedura di rilascio dell’autorizzazione allo scarico, secondo quanto previsto nel Regolamento del Servizio Idrico Integrato e i relativi atti autorizzativi dovranno essere trasmessi a Hera SpA al fine della presa in carico delle opere realizzate.

Servizio Gas

  • Il nuovo distributore carburanti potrà essere servito, mediante singolo allacciamento, dalla rete- esistente in via Gazzoni.
  • Il titolare, o suo avente causa, deve realizzare a propria cura e spese il manufatto di alloggiamento dei contatori. Dette opere devono essere realizzate sul confine di proprietà, all’esterno dei fabbricati e dal perimetro di locali interrati, in posizione protetta dal traffico veicolare ed accessibile dalla viabilità pubblica in qualsiasi ora del giorno e della notte per le attività di manutenzione ordinarie o straordinarie nonché gestionali. 
  • l’ubicazione del manufatto contatori, le misure interne minime nonché il numero e tipologie di contatori installabili saranno valutati, nel rispetto della normativa tecnica e regolamentare specifica del settore, con il tecnico di Inrete Distribuzione Energia SpA all’atto del sopralluogo per la formulazione del preventivo. All’interno di tali manufatti, nel caso di reti non esercite in VII specie, oltre ai misuratori di portata verranno inseriti dei gruppi di riduzione della pressione.

​Rispetto alla “Variante ai Piani Stralcio del bacino idrografico del Fiume Reno finalizzata al coordinamento tra tali Piani e il Piano Gestione Rischio Alluvioni” (PGRA), come già indicato nel paragrafo “Verifica di conformità a vincoli e prescrizioni”, poiché le aree interessate dalle trasformazioni ricadono tutte nello scenario di pericolosità (P2) “alluvioni poco frequenti”, nella fase di richiesta di titolo edilizio dovrà essere predisposto uno studio idraulico da parte di un tecnico abilitato che verifichi le condizioni di sicurezza delle opere rispetto agli scenari di allagamento del PGRA e dimostri ed asseveri l’assenza di aggravamento delle condizioni di pericolosità e rischio. A tal fine dovranno anche essere definite le opere necessarie per la messa in sicurezza degli impianti e dei depositi carburanti al fine della tutela della risorsa idrica sotterranea.
L’immissione delle acque reflue industriali, assimilate ed assimilabili alle acque reflue domestiche e meteoriche, nelle reti fognarie gestite da Hera, è ammessa nel rispetto della tabella 3, di cui all’allegato 3 del Regolamento del Servizio Idrico Integrato, purché i relativi titolari siano muniti di autorizzazione ai sensi del DLgs 152/2006 e del Regolamento del Servizio Idrico Integrato.


Suolo, sottosuolo e acque sotterranee 
Al fine di contenere il rischio di inquinamento dei suoli e della acque sotterranee che potrebbe derivare da perdite dei serbatoi, delle reti tecnologiche o da sversamenti accidentali e garantire la possibilità di adottare interventi tempestivi di disinquinamento, si indicano le seguenti prescrizioni:

  1. Tutti i serbatoi dovranno essere realizzati secondo una delle seguenti modalità:
    • a doppia parete e con sistema di monitoraggio in continuo delle perdite;
    • a parete singola all’interno di una cassa di contenimento in calcestruzzo, ispezionabile e rivestita internamente con materiale impermeabile, con monitoraggio in continuo delle perdite;
    • dovrà essere garantita la perfetta tenuta della bocca di scarico carburante centralizzata, dei passi d'uomo e delle tubazioni di collettamento alle cisterne al fine di evitare qualsiasi contaminazione del suolo/sottosuolo.

           Oltre a quanto sopra già prescritto per le modalità realizzative del parco serbatoi, a maggior tutela della risorsa idrica sotterranea, si raccomanda di valutare una diversa localizzazione del parco serbatoi in relazione all'assetto geologico riscontrato.

  1. Realizzazione di almeno tre piezometri all'interno del lotto di intervento, già attrezzati per essere idonei all’adozione delle prime misure di disinquinamento della prima falda attraverso l’emungimento in caso di perdite o sversamenti accidentali. Le modalità di realizzazione dei piezometri prescritti dovranno essere tali da non creare vie di migrazione critiche fra la superficie e gli acquiferi profondi e ulteriori vie di connessione potenziali tra i diversi acquiferi. Al fine di non creare vie di migrazione critiche fra la superficie e gli acquiferi profondi e ulteriori vie di connessione potenziali tra i diversi acquiferi, la profondità dei piezometri dovrà essere limitata spingendosi al massimo a 2 metri al di sotto della posa dei serbatoi, monitorando la sola prima acqua falda se presente.
  2. Esecuzione di un monitoraggio delle acque di falda in almeno un piezometro all'interno del lotto di intervento, posto nell'immediata valle idrogeologica rispetto ai serbatoi, con frequenza minima semestrale ed almeno sui seguenti parametri: Idrocarburi totali espressi come n-esano, Benzene, Toluene, Etilbenzene, Stirene, Xilene e MTBE. L’esito di tali verifiche dovrà essere trasmesso al Comune di Bologna, all’Arpae e agli altri enti di controllo a seguito di semplice richiesta. Gli stessi Enti potranno prescrivere in ogni momento modifiche a tale monitoraggio, per quanto riguarda i punti di campionamento, la frequenza e il profilo chimico.
    4. In fase esecutiva, ai fini della riduzione del rischio sismico, dovrà essere tenuta in debita considerazione la coincidenza delle frequenze di risonanza tra il suolo e le strutture in progetto. Le nuove opere dovranno essere progettate e realizzate in conformità con quanto previsto dal Decreto Ministeriale del 17 gennaio 2018 “Aggiornamento delle Norme Tecniche per le Costruzioni”.
    5. Le terre e rocce da scavo dovranno essere gestite ai sensi di quanto stabilito dal DPR 120/2017.


Verde
Gli alberi che saranno eventualmente eliminati dovranno essere compensati con un numero doppio di reimpianti e dovranno essere previste specie particolarmente performanti dal punto di vista ambientale (capacità di trattenimento polveri, assorbimento di inquinanti gassosi e basse emissioni di VOC). Tutti i parcheggi, nuovi ed esistenti, dovranno essere opportunamente ombreggiati.


Energia
Ai fini della sostenibilità dell'intervento deve essere perseguita l'autosufficienza energetica dell'impianto mediante misure di risparmio energetico e di produzione di energia da fonti rinnovabili. In particolare gli edifici presenti dovranno raggiungere almeno la classe di prestazione energetica “A2” come definita dalla norma regionale vigente e, se realizzati dopo il 1° gennaio 2019, dovranno avere le caratteristiche di edifici ad energia quasi zero (NZEB). Inoltre deve essere installato un impianto fotovoltaico di potenza pari ad 8 kWp per la produzione di energia elettrica. Nel caso di totale o parziale impossibilità tecnica la dotazione si ritiene soddisfatta anche con la dotazione in quote equivalenti in potenza di un impianto di microcogenerazione o la partecipazione ad impianti ad energia rinnovabile siti nel territorio comunale. Inoltre per il condizionamento estivo dovranno essere adottati dispositivi ad alta efficienza energetica, ovvero sistemi di condizionamento con indici di efficienza energetica EER> 4 (EER “Energy Efficiency Ratio”) e sistemi di controllo degli apporti di energia termica in regime estivo. Infine dovrà essere prevista l'installazione, negli impianti per l'illuminazione, di idonei dispositivi, tra loro compatibili, capaci di limitare l'uso di energia e dovranno essere applicate le norme in materia di riduzione dell'inquinamento luminoso e di risparmio energetico riguardanti gli impianti di illuminazioni posti all'aperto in base alla DGR 1688/13, che detta le regole di applicazione della Lr 19/03.


Rifiuti
I rifiuti presenti dovranno essere gestiti ai sensi di quanto previsto dal Dlgs 152/06 e smi. In sede di permesso di costruire dovrà essere presentata la scheda di dettaglio del Rue dE 10.1 al fine di potere verificare l’adeguatezza o la necessità di adeguamenti del servizio di raccolta rifiuti esistente.


Elettromagnetismo
Alte Frequenze
Al momento dell'ottenimento dei titoli abilitativi dovrà essere valutata la compatibilità dell'impianto di progetto con eventuali impianti dedicati alla telefonia mobile esistenti o di nuova realizzazione (impianti che abbiano presentato domanda di autorizzazione antecedentemente alla presentazione della richiesta del titolo abilitativo).
Basse Frequenze
Ove presenti, è necessario valutare le eventuali interferenze tra le linee elettriche e le opere in progetto. Per il rispetto degli obiettivi di qualità di cui al DPCM 8 luglio 2003, le aree di progetto in cui è prevista la permanenza di persone per periodi giornalieri superiori a 4 ore giornaliere, devono essere esterne:

  • alle fasce di rispetto delle linee AT e MT, determinate dal Gestore della rete elettrica;
  • alle DPA associate alle cabine di trasformazione.

Le fasce di rispetto associate agli eventuali nuovi elementi della rete di distribuzione dell'energia elettrica – nel rispetto dei valori di 3 microT – non si dovranno sovrapporre né ad ambienti/aree in cui è prevista la permanenza di persone per periodi giornalieri superiori a 4 ore, né ad aree di proprietà di terzi.


Fase di cantiere
Dovranno essere valutati gli impatti ambientali dovuti alla fase di cantierizzazione prevedendo ed attuando le necessarie procedure di gestione finalizzate all'abbattimento delle polveri e alla gestione degli eventuali scarichi di acque reflue industriali e/o di acque reflue di dilavamento e/o acque di aggottamento in acque superficiali e nel reticolo scolante e/o nella fognaria pubblica. Tali scarichi dovranno essere preventivamente Autorizzati ai sensi del Dlgs 152/06 e smi e del Regolamento del Servizio Idrico Integrato.


Il piano di monitoraggio
In considerazione della tipologia di attività prevista dall’intervento, il Piano di monitoraggio verrà svolto dal proponente in riferimento alla componente acque sotterranee, così come già specificato nelle Misure di sostenibilità comuni e nel seguito riportato: “Esecuzione di un monitoraggio delle acque di falda in almeno un piezometro all'interno del lotto di intervento, posto nell'immediata valle idrogeologica rispetto ai serbatoi, con frequenza minima semestrale ed almeno sui seguenti parametri: Idrocarburi totali espressi come n-esano, Benzene, Toluene, Etilbenzene, Stirene, Xilene e MTBE. L'esito di tali verifiche dovrà essere trasmesso al Comune di Bologna, all'ARPAE e agli altri enti di controllo a seguito di semplice richiesta. Gli stessi Enti potranno prescrivere in ogni momento modifiche a tale monitoraggio, per quanto riguarda i punti di campionamento, la frequenza e il profilo chimico”. Non si ritengono necessari, per quanto a conoscenza in questa fase di pianificazione, ulteriori monitoraggi, che potranno essere richiesti nell'ambito del rilascio del titolo abilitativo.

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8. nuova Villa Erbosa


La trasformazione deve essere avviata entro il giorno 09/12/2025, termine oltre il quale la presente scheda-norma decade, avendo come strumento di riferimento normativo il Rue in vigore dal 26/06/2019 e valido quindi anche per gli interventi di cui alla variante IV del Poc AII approvata il 16/11/2020 e in vigore dal 09/12/2020, e fatte salve le norme sulla sicurezza e la disciplina sovraordinata (fonte esterna all'Amministrazione) nel frattempo intervenute.


Assetto urbanistico
L’intervento si estende su due lotti confinanti:

  • il lotto A: già inserito nel Poc “Programma per la Qualificazione Urbana Diffusa” (POC QD - scheda I-6), decaduto in data 11/03/2020, con la possibilità progettuale di sostituire parte della volumetria esistente con edilizia residenziale e prevedendo altresì la possibilità di destinare la restante parte del volume in favore di due altri interventi presenti nel medesimo POC (schede I-9 e I-9bis, afferenti a due edifici siti rispettivamente in via della Beverara 21 e via della Beverara 23);
  • il lotto B: lotto attualmente occupato dalla clinica villa Erbosa.

L'area complessiva in oggetto occupa una superficie fondiaria pari a 28.963 mq (dato catastale). L'intervento prevede la costruzione per fasi di un nuovo volume collocato per la maggior parte nel lotto A; in seguito al completamento della prima fase di costruzione, sarà demolito l'edificio esistente che ospita Villa Erbosa (lotto B) per erigere l'ultima porzione edificata che intersecherà il sedime attuale. Nel caso l'intervento proposto non abbia seguito è comunque necessario procedere alla demolizione dell'eccedenza del volume presente nel Lotto A, rispetto al parametro vincolante previsto dalla scheda I-6, di cui al precedente strumento POC QD.


Carichi insediativi – Parametri e indici urbanistici
E’ prevista la costruzione di massimo 120.000 mc, di cui 53.133 mc già esistenti, oggetto di demolizione e ricostruzione, e 66.867 mc di nuova costruzione. La superficie lorda totale massima è circa 28.500 mq.


Destinazioni d'uso
Gli usi si articoleranno nel seguente modo:
D Categoria funzionale direzionale:
(7b) servizi alla popolazione di livello sovralocale: scolastici (università escluse), ospedalieri e socio-sanitari.


Dotazioni
Non sono dovute dotazioni territoriali. Tuttavia, come richiesto dal parere del Quartiere Navile, P.G. n. 575682/2019, O.d.G. n. 2/2020, del 09/01/2020, si auspica che la proprietà consenta l’uso pubblico, anche regolamentato da orario, all’area verde di progetto e che il giardino possa essere accessibile ciclopedonalmente anche da via F.lli Cervi, qualora tale passaggio non interferisca con la funzionalità dell’ingresso di servizio dell’ospedale.


Misure per la sostenibilità
Le misure per la sostenibilità sono da recepirsi in fase di progettazione degli interventi e costituiscono elemento di valutazione al fine del rilascio del titolo abilitativo.


Strumenti e modalità di attuazione
La trasformazione urbanistica in oggetto è attuabile attraverso intervento diretto previa stipulazione di convenzione urbanistica o atto unilaterale d’obbligo, disciplinante la realizzazione delle dotazioni territoriali e le relative garanzie e sanzioni in caso di inadempimento ai sensi dell'art. 102 del Rue.


> Misure per la sostenibilità
L’intervento deve rispettare i requisiti stabiliti nelle Misure per la sostenibilità sotto riportate. L’intervento rientra tra le “attrezzature” e ricade perciò nel comma 2.3 dell'art. 45 del Rue che recita “Negli interventi di ampliamento e ristrutturazione di attrezzature esistenti è richiesto il conseguimento dei livelli prestazionali più elevati per quanto riguarda i requisiti ambientali degli edifici, secondo i livelli di eccellenza prescritti dalle relative Schede tecniche di dettaglio (dE7.1, dE8.4, dE9.1, dE10.2). In caso di ampliamento, la dimensione degli spazi aperti a disposizione dell'attrezzatura deve comunque essere adeguata per la fruizione di tutti gli utenti previsti” e quindi, per tali interventi, sono richiesti i livelli di eccellenza relativamente alle componenti:

  • energia (dE7.1),
  • cura del verde, permeabilità e microclima urbano (E8.4),
  • risparmio e riuso delle acque (dE9.1),
  • riutilizzo dei materiali inerti da costruzione e demolizione (dE10.2).

Oltre alle Misure di sostenibilità che seguono, la progettazione dell’intervento deve tenere conto anche delle prescrizioni derivanti dai vincoli e dalle tutele.


Mobilità
Al fine di garantire una migliore accessibilità ciclo-pedonale alla struttura da via dell’Arcoveggio, tenuto conto che il progetto ipotizza per l’attuale varco carrabile posto in prossimità della fermata bus “Villa Erbosa” un uso esclusivamente ciclo-pedonale, si prescrive che venga valutato un eventuale riposizionamento dell’attraversamento pedonale posto in prossimità di tale varco, compatibilmente con la presenza delle fermate bus esistenti.
E’ prevista la cessione di una quota di parcheggi pubblici, dotati di relativo marciapiede in testa agli stessi, nel tratto di strada del segue numerazione civv. 15/2 al 15/11 di via F.lli Cervi. La realizzazione di tali parcheggi pubblici non dovrà interferire con l’attuale carreggiata stradale, pertanto il dimensionamento corretto degli stalli di sosta dovrà essere opportunamente definito nell’area privata che sarà oggetto di cessione gratuita all’Amministrazione comunale. Al fine di dare continuità ai percorsi pedonali di via F.lli Cervi andrà previsto un attraversamento pedonale, con relativo abbattimento delle barriere architettoniche, sul tratto di strada del segue numerazione di via F.lli Cervi all’intersezione con l’asse principale di via F.lli Cervi.
Si prescrive che l’accesso previsto su via F.lli Cervi sia utilizzato esclusivamente per funzioni di carattere secondario, tenuto conto del contesto di viabilità locale/residenziale all’interno del quale si colloca, che potrà essere regolato dal Comune in zona a traffico moderato. L’accessibilità primaria all’intero comparto, compresa possibilmente quella relativa al flusso di ambulanze, deve pertanto essere mantenuta da via Arcoveggio.
I passi carrai previsti dal progetto, o l’eventuale modifica di quelli esistenti, dovranno essere conformi con quanto previsto dal Codice della Strada e dal Regolamento dei Passi Carrai del Comune di Bologna.


Aria
Il carico urbanistico relativo alla variante proposta non genererà un incremento degli spostamenti. Si ritengono dunque sufficienti le misure di sostenibilità indicate alla componenti Verde ed Energia. Andranno attuate alcune misure di sostenibilità per la fase di cantierizzazione, dato che gli interventi di demolizione e ricostruzione avverranno a ridosso di edifici residenziali e dello stesso edificio ospedaliero esistente.
Si dovranno adottare tutti gli accorgimenti volti a limitare emissioni polverulente in atmosfera, per le quali si rimanda alla Delibera della Giunta Provinciale di Firenze 213/2009 (Linee Guida per la valutazione delle emissioni di polveri provenienti da attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico e stoccaggio di materiali polverulenti), con particolare riferimento alla bagnatura costante di tutti i cumuli di materiale di lavorazione e di demolizione, la sospensione dei lavori in caso di condizioni meteorologiche avverse, il lavaggio dei pneumatici dei mezzi in uscita dal cantiere e la realizzazione di barriere antipolvere su tutti i perimetri finitimi ad edifici adibiti a residenze (tratto del lotto confinante con il retro ed il lato degli edifici ubicati su Via dell’Arcoveggio e con il il retro ed il lato degli edifici ubicati su Via F.lli Cervi).


Rumore
Nel nuovo edificio della struttura sanitaria permane una situazione di superamento dei limiti in facciata ma, in considerazione che la fruizione della struttura avverrà a finestre chiuse per garantire il mantenimento dei requisiti di temperatura e umidità richiesti per le specifiche patologie, i pazienti non saranno direttamente esposti a tali livelli di rumore. Al fine di garantire un adeguato comfort acustico interno, per l’edificio di progetto dovranno essere rispettati i requisiti acustici passivi degli edifici.
Una volta realizzato l’edificio dovrà essere eseguito il collaudo acustico volto a dimostrare, presso le camere di degenza ritenute più significative, il conseguimento dei requisiti acustici passivi degli edifici. Relativamente alle pertinenze esterne, le aree da attrezzare e destinare alla fruizione dei degenti dovranno essere concentrate nelle aree acusticamente più tranquille, laddove è dimostrato il rispetto dei limiti diurni della I classe.
In riferimento agli impianti tecnici a servizio della struttura sanitaria si prescrive, una volta completata l’opera, il collaudo acustico degli stessi, verificando che il loro funzionamento (nelle condizioni di massimo disturbo) non comporti, presso i due edifici esterni potenzialmente più impattati (via dell’Arcoveggio n. 48/10 e via Fratelli Cervi n. 15/6), l’insorgenza di criticità acustica in termini di livelli assoluti e differenziali di immissione sonora.
Nell’ambito del rilascio del titolo edilizio dovrà essere predisposto un aggiornamento dello studio acustico che, sulla base di una conoscenza più approfondita e dettagliata circa la tipologia di sorgenti sonore previste (impianti, attività rumorose svolte all’esterno, ecc.) e la loro ubicazione, ne dimostri il rispetto dei limiti assoluti e differenziali di immissione sonora (questi ultimi da valutarsi nelle condizioni di massimo disturbo) nei confronti degli edifici esterni.
Una volta completato l’intervento dovrà essere eseguito il collaudo acustico delle sorgenti sonore puntuali (impianti, attività esterne, ecc.), verificando che il loro funzionamento nelle condizioni di massimo disturbo non comporti l’insorgenza di criticità acustica presso gli edifici potenzialmente più impattati.
Per completezza, nell’ambito della richiesta di rilascio dei titoli edilizi, i livelli di rumore in facciata alla nuova struttura sanitaria dovranno essere restituiti, oltre che con mappe acustiche, anche attraverso una tabella riportante i livelli puntuali presso i punti ritenuti più rappresentativi.


Acque superficiali
Le strategie che si intenderanno adottare, relativamente al risparmio e riuso delle acque, dovranno essere sviluppate e descritte nella fase di presentazione dei titoli abilitativi. Si specifica che per gli usi non domestici il consumo stimato dovrà essere parametrizzato al consumo domestico, come avviene per gli scarichi. Nei progetti in cui sono previste aree compatte destinate a parcheggi di estensione superiore a 1.000 mq, occorre rispettare quanto previsto dall'art. 55 del Rue relativamente alle acque di prima pioggia (obiettivo A5.1, comma 3).

Approvvigionamento idrico
Il controllo dei consumi avverrà mediante:

  • la predisposizione di un impianto idro-sanitario a basso consumo (dispositivi per ridurre i tempi di erogazione, cassette di scarico dei WC a doppio tasto, rubinetteria con economizzatore...);
  • l'installazione di un sistema di stoccaggio dell’acqua meteorica per usi compatibili (per fini irrigui);
  • l'irrigazione delle parti a verde con sistemi temporizzati a goccia e a micro pioggia;
  • contatori omologati per la contabilizzazione del consumo di acqua potabile.

E' previsto il recupero per usi compatibili delle acque meteoriche captate dalle coperture dei vari corpi di fabbrica costituenti gli edifici in progetto al fine di soddisfare il fabbisogno idrico del parco verde che ad oggi si stima di circa 779-999 mc acqua/anno. Si prevede quindi l’installazione e l’uso di serbatoi di
accumulo interrati, che saranno dimensionati nelle fasi successive di progettazione. Verrà inoltre verificato, grazie ad analisi geologiche del primo sottosuolo, che sia possibile lo smaltimento nel terreno di quella percentuale di acqua pluviale che non sarà possibile riutilizzare.
Relativamente al servizio acquedottistico, come precisato nel parere espresso da Hera (PG 22500/2020), nel caso in cui sia necessario il potenziamento delle reti esterne per soddisfare le eventuali nuove richieste idriche, le opere che si rendessero necessarie come potenziamento extra comparto sono da ritenersi totalmente a carico dell’attuatore, sulla base del preventivo che dovrà essere richiesto ad Hera.

Sostenibilità quali-quantitativa delle acque reflue
Si prevede la realizzazione di reti separate fino all’immissione nella fognatura pubblica mista esistente. Al sistema fognario pubblico confluiranno i reflui provenienti dagli edifici, che in base agli usi previsti potrebbero configurarsi in parte come reflui industriali. In tal caso dovrà essere predisposta una rete fognaria autonoma con scarico in pubblica fognatura nel rispetto dei limiti previsti dal DLgs 152/06 e secondo le prescrizioni del gestore Hera. Si procederà alla verifica progettuale delle reti e dei dispositivi di pre-trattamento (disoleatori, sifoni areati, etc.), sulla base delle prescrizioni dell’Ente gestore del Servizio Idrico Integrato.
In relazione all’uso del suolo delle aree impermeabili a terra e sulla base di quanto prescritto dalle DGR 286/05 e 1860/06, dovranno essere previsti sistemi di gestione quali-quantitativa delle portate nelle aree adibite a carico e scarico merci (con particolare riferimento ai liquidi), nonché nelle aree adibite a movimentazione e deposito temporaneo di rifiuti speciali. Dette superfici, se soggette a dilavamento ad opera di precipitazioni o comunque se dotate di rete di raccolta connessa alla rete fognaria separata, devono essere individuate, idraulicamente perimetrate e dotate di sistemi di intercettazione di emergenza per la gestione di eventuali eventi accidentali.
Ai fini del controllo delle portate massime collettate dalla rete di comparto (da dimensionarsi in base ad una curva di possibilità climatica con tempo di ritorno non inferiore a 25 anni), si dovranno prevedere volumetrie di invaso secondo il parametro dello PSAI che prevede una volumetria di 500 mc/ha di superficie territoriale e che consentano l’immissione di una portata massima (portata di taglio) non superiore a 50 l/s, in accordo con la condizione attuale di area quasi completamente impermeabile.
Per quanto possibile, tali volumi dovranno essere ricavati, in ordine preferenziale, da invasi diffusi superficialmente (in primo luogo superfici a verde o aree tampone a terra), da invasi naturali a cielo aperto a terra, posti negli 8.483 mq di area a verde in progetto (in modo particolare invasi che consentano altresì effetti di infiltrazione come fasce filtro, trincee), da sovradimensionamento delle sezioni idrovettrici delle canalizzazioni di rete, infine, e solo ove non sia altrimenti possibile per questioni di uso del suolo o planoaltimetriche degli scorrimenti dei deflussi pluviali, da invasi a vasca interrata che sottrarebbero superficie permeabile. In fase di richiesta del titolo edilizio si dovranno comunque attentamente analizzare – tramite apposite indagini - le condizioni geologico geotecniche del terreno per valutare l’effettiva capacità di infiltrazione del primo sottosuolo per le aree a verde, ovvero l’eventuale ulteriore capacità delle stesse aree a verde di consentire il drenaggio di acque provenienti da superfici impermeabili di copertura, adottando appositi sistemi di infiltrazione (ad esempio trincee).
Nella documentazione a corredo della richiesta del titolo edilizio dovrà essere presentato un Piano di manutenzione e gestione del sistema di laminazione. Per la sostenibilità delle previsioni relativamente al rischio idraulico è stata presentata una relazione, volta a dimostrare che il progetto è congruente co il quadro della pericolosità d'inondazione; l’intervento previsto non comporta un incremento del rischio idraulico, né diretto, né indiretto. Nella relazione è individuata la quota minima presente nell’area (35,90 m slm) ma non viene definita la quota di sicurezza progettuale per gli accessi ai piani terra. Nella fase di richiesta del titolo abilitativo dovrà essere definita la quota di sicurezza del progetto per la realizzazione degli accessi ai piani terra ed interrati/seminterrati.
Per la risoluzione dell’interferenza con la fognatura mista esistente di tipo ONI 800x1200, occorrerà predisporre lo spostamento della stessa al di fuori dell'area di intervento, sulla base di un progetto che dovrà essere presentato ad Hera e da questa approvato. La nuova rete di cui sopra dovrà essere il nuovo recapito degli scarichi di acque nere. L'eventuale immissione di acque di tipo diverso dal domestico dovranno essere sottoposte a procedura di rilascio dell'autorizzazione allo scarico, secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Dovranno essere rispettate le prescrizioni generali e specifiche espresse nel parere di Hera (PG 22500/2020).


Suolo, sottosuolo e acque sotterranee
Dovrà essere eseguito, in contraddittorio con ARPAE, il piano di indagine preliminare del sito; gli esiti delle indagini che saranno eseguite e la definizione della compatibilità dello stato delle matrici ambientali con le trasformazioni previste dovranno essere parte integrante della documentazione da allegare all'istanza per ottenere il titolo abilitativo; nel caso in cui dovesse essere necessaria una Analisi di Rischio ai sensi dell'art. 242 del DLgs 152/06 e smi, il titolo abilitativo potrà essere rilasciato solo alla conclusione dell'iter di approvazione della stessa.
Inoltre la sostenibilità della trasformazione è condizionata:

  • all’utilizzo di aggregato riciclato in sostituzione degli inerti naturali, in tutti quegli usi in cui ciò sia tecnicamente possibile;
  • alla gestione come sottoprodotto o al riutilizzo in sito dei materiali di scavo prodotti dalla realizzazione dell'interrato; l'avvio del materiale da scavo a smaltimento potrà essere considerato solo in assenza di alternative progettuali tecnicamente attuabili.



Verde e spazi aperti
Il progetto del verde dovrà seguire le indicazioni del Regolamento comunale del verde pubblico e privato. Il progetto dovrà dimostrare un aumento di permeabilità profonda dei suoli al fine di aumentare la qualità urbana dal punto di vista ambientale e microclimatico.
Le aree verdi, che dovranno ospitare un numero maggiore di alberi rispetto allo stato di fatto, saranno strutturate in ampie fasce lungo i confini del lotto e in un grande giardino nella zona a nord della clinica, verso la ferrovia. La progettazione dovrà mirare ad ampliare la fruizione di tali spazi anche a chi non usufruisce dei servizi sanitari: l'area verde, come proposto dal soggetto attuatore, sarà infatti privata ma aperta al pubblico con orari da stabilire. Con quest'ottica fruitiva, anche gli ingressi pedonali e ciclabili saranno quindi progettati in modo da invitare i passanti all'entrata.
Nella fase di rilascio dei titoli edilizi dovranno essere presentate una tavola con lo stato di fatto e una di progetto che riportino chiaramente le aree a permeabilità profonda, semipermeabili e impermeabili, dimostrando un saldo positivo di permeabilità dei suoli.
Inoltre dovrà essere eseguito un rilievo puntuale delle alberature esistenti, rilevandone specie e diametri per definirne la tutela. Il progetto dovrà comunque garantire un aumento di fitomassa nell'area (nella proposta si stima l'impianto di 200 nuovi alberi contro i 153 attuali).
Tutti i parcheggi e i percorsi interni dovranno essere permeabili e adeguatamente ombreggiati secondo le indicazioni del Regolamento del verde comunale e delle Linee guida per la progettazione di aree verdi.
Le nuove aree verdi e i parcheggi dovranno inoltre essere progettati seguendo le "Linee guida sull'adozione di tecniche di drenaggio urbano sostenibile per una città più resiliente ai cambiamenti climatici" (2018) del Comune di Bologna.


Indice RIE
Il progetto riguarda un’attrezzatura; per tali interventi è richiesto il conseguimento del livello di eccellenza per l’indice RIE (art. 56 del Rue, obiettivo 8.4 “cura del verde, permeabilità e microclima urbano”).
Il progetto dovrà pertanto conseguire un valore di RIE≥6.
La documentazione progettuale che sarà oggetto di titolo edilizio dovrà contenere il calcolo dell’indice RIE (foglio di calcolo finale e foglio di inserimento dati) corredato di un apposito elaborato grafico in cui sia rappresentata la sistemazione delle aree esterne indicando, per ogni tipologia di superficie in progetto, la relativa estensione areale e la categoria di riferimento come da scheda tecnica di dettaglio dE 8.4 del RUE.


Energia
E’ richiesto il livello di eccellenza dei requisiti migliorativi del RUE come descritti nella scheda tecnica di dettaglio dE7.1. In particolare dovranno essere applicate le dotazioni da energia solare e rinnovabile ed il valore dell'indice di prestazione energetica, espresso in energia non rinnovabile, dovrà essere non superiore ad 8 kWh/mc/anno.


Elettromagnetismo
Le DPA associate agli elementi della rete di produzione, trasporto e distribuzione dell'energia elettrica non dovranno sovrapporsi a proprietà terze, fatto salvo l'acquisizione del nulla osta del proprietario stesso.
Ai fini dell'ottenimento del titolo abilitativo dovrà essere garantito e dimostrato, se necessario anche attraverso idonea simulazione elettromagnetica, il rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente (DPCM 8 Luglio 2003) all'interno degli edifici o delle parti di edificio di nuova edificazione che distano meno di 200 metri da impianti di telefonia mobile.
Alte Frequenze: come indicato nelle misure di sostenibilità comuni dovrà essere garantito il rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente (DPCM 8 Luglio 2003), pertanto nella fase di richiesta del titolo abilitativo sarà necessario adeguare la progettazione dell’edificio in modo che, negli ambienti in cui è prevista permanenza di persone per periodi giornalieri superiori a 4 ore, siano rispettati i limiti imposti dalla normativa vigente relativamente alla distribuzione elettromagnetica autorizzata al momento
della richiesta del titolo abilitativo stesso.
Basse Frequenze: le DPA associate agli elementi della rete di produzione e distribuzione dell'energia elettrica di progetto non si dovranno sovrapporre agli ambienti/aree in cui è prevista la permanenza di persone per periodi giornalieri superiori a 4 ore.
Si specifica che le cabine MT/bt e le linee MT di progetto e le DPA e/o fasce di servitù ad esse associate dovranno essere riportate sulle tavole di progetto allegate alla richiesta del titolo abilitativo. Inoltre tali DPA non dovranno sovrapporsi ad ambienti e/o aree in cui è prevista la permanenza di persone per periodi superiori a 4 ore giornaliere nè ad aree verdi nè a proprietà di terzi. Le linee MT di nuova realizzazione dovranno essere interrate e di tipo elicord.


Il piano di monitoraggio
Il piano di monitoraggio riveste particolare importanza al fine di verificare e controllare l'attuazione delle trasformazioni previste, nonché le ricadute a livello ambientale e territoriale. Attraverso il monitoraggio è possibile verificare in itinere la sostenibilità di quanto in programma, intraprendendo eventuali azioni correttive. I valori degli indicatori sotto riportati dovranno essere prodotti/aggiornati dagli attuatori al momento della presentazione della richiesta del titolo edilizio. Resta inteso che non tutti gli indicatori saranno pertinenti al progetto presentato, pertanto dovranno essere calcolati solamente quelli di interesse. Oltre a quanto sopra, per l'intervento in oggetto il monitoraggio dovrà prevedere quanto segue: in merito alla componente acustica, una volta realizzato l’edificio dovrà essere eseguito il collaudo acustico volto a dimostrare, presso le camere di degenza ritenute più significative, il conseguimento dei requisiti acustici passivi degli edifici. Inoltre, una volta completato l’intervento, dovrà essere eseguito il collaudo acustico delle sorgenti sonore puntuali (impianti, attività esterne, ecc.), verificando che il loro funzionamento nelle condizioni di massimo disturbo non comporti l’insorgenza di criticità acustica presso gli edifici potenzialmente più impattanti.

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9. accordo GD e Fondazione Seragnoli


La trasformazione deve essere avviata entro il giorno 11/01/2022, termine oltre il quale la presente scheda-norma decade, avendo come strumento di riferimento normativo il Rue in vigore dal 4/4/2016 e valido quindi anche per gli interventi di cui al Piano Operativo Comunale (POC) “Attrezzature e industrie insalubri” approvato il 12/12/2016 e in vigore dal giorno 11/01/2017, fatte salve le norme sulla sicurezza e la disciplina sovraordinata (fonte esterna all'Amministrazione) nel frattempo intervenute.


Assetto urbanistico
L’area di intervento si trova a Santa Viola, Quartiere Borgo Panigale-Reno. La previsione dell'intervento consente di completare l’attuazione dell'“Accordo ai sensi dell'art.11 della L 241/90 e dell'art.18 della Lr 20/2000 per il miglioramento della qualità e l'incremento di strutture scolastiche nel Quartiere Reno - Zona Santa Viola - permuta di immobili” - sottoscritto il 29 giugno 2005 tra Comune di Bologna, G.D. SpA e Fondazione Seragnoli, rispetto al quale si prevede la possibilità di intervenire nell’area di via Speranza 58, dove si prevede la realizzazione di un complesso abitativo direzionale.
L'inserimento dell’intervento suddetto, di circa 4.900 mq, permette così il completamento di quanto convenuto nell'Accordo del 29 giugno 2005 e non ancora realizzato.


Parametri urbanistici e destinazioni d'uso
All'interno dell’area si devono rispettare i seguenti parametri e articolazione di usi:

  •  via Speranza 58 - Su complessiva pari a 3.470 mq così articolata:
    • Funzione abitativa A: (1a) abitazioni singole permanenti e temporanee..., fino a 1.200 mq;
    • Funzioni direzionali, finanziarie, assicurative, artigianali di servizio, funzioni commerciali, ecc. B: (3b) attività svolte in singole unità immobiliari integrate in edifici che comprendono altri usi e attività..., fino a 2.270 mq.



Dotazioni
Le dotazioni dovute saranno monetizzate.


Misure per la sostenibilità
Le misure di sostenibilità sotto riportate sono da recepirsi in sede di progettazione dell'intervento e costituiscono elementi di valutazione per l'approvazione del titolo abilitativo.


Strumenti e modalità di attuazione
La trasformazione urbanistica è attuabile attraverso intervento diretto.


> Misure per la sostenibilità
L’intervento deve rispettare i requisiti stabiliti nelle Misure per la sostenibilità sotto riportate. Inoltre, rientrando tra le “attrezzature”, l’intervento ricade nel comma 2.3 dell'art. 45 del Rue che recita “Negli interventi di ampliamento e ristrutturazione di attrezzature esistenti è richiesto il conseguimento dei livelli prestazionali più elevati per quanto riguarda i requisiti ambientali degli edifici, secondo i livelli di eccellenza prescritti dalle relative Schede tecniche di dettaglio (dE7.1, dE8.4, dE9.1, dE10.2). In caso di ampliamento, la dimensione degli spazi aperti a disposizione dell'attrezzatura deve comunque essere adeguata per la fruizione di tutti gli utenti previsti. ” e quindi, per tali interventi, sono richiesti i livelli di eccellenza relativamente alle componenti:

  • energia (dE7.1),
  • cura del verde, permeabilità e microclima urbano (E8.4),
  • risparmio e riuso delle acque (dE9.1),
  • riutilizzo dei materiali inerti da costruzione e demolizione (dE10.2).

Oltre alle Misure di sostenibilità che seguono, la progettazione dell’intervento deve tenere conto anche delle prescrizioni derivanti dai vincoli e dalle tutele.


Mobilità
Non sono previste misure di sostenibilità aggiuntive rispetto a quanto già valutato all’interno del materiale allegato all’accordo tuttora in vigore siglato il 29/06/2005 tra Comune di Bologna, G.D. SpA e Fondazione Seragnoli (“Accordo ai sensi dell'art.11 della L 241/90 e dell'art.18 della Lr 20/2000 per il miglioramento della qualità e l'incremento di strutture scolastiche nel Quartiere Reno - Zona Santa Viola - permuta di immobili”).


Aria
Il carico veicolare indotto dal comparto non genererà un incremento importante dal punto di vista emissivo. Tuttavia, considerate le criticità in termini di inquinamento da PM10 e di NOx, andranno previste misure di sostenibilità che riguardino principalmente l'utilizzo di mezzi di mobilità sostenibile: sarà cura dell'Amministrazione valutare il potenziamento delle linee di trasporto pubblico esistenti, al fine di garantire collegamenti più numerosi e frequenti con la parte centrale della città. I percorsi ciclabili esistenti potranno contribuire alla diversione modale verso l'utilizzo di mezzi sostenibili. Per la fase di cantierizzazione delle opere, dato il contesto urbano in cui si colloca l'intervento, dovrà essere presentato un dettagliato Piano di demolizione e gestione del cantiere che documenti le azioni previste per la gestione e mitigazione di polveri e rumori.


Rumore
La progettazione degli edifici dovrà essere ottimizzata dal punto di vista acustico, in modo da minimizzare l’esposizione dei ricettori residenziali al rumore di viale Togliatti (attraverso l’idonea disposizione degli affacci, l’utilizzo di balconi con parapetto pieno, ecc.) e contenere quanto più possibile l’altezza della barriera acustica lungo tale asse stradale. Quest’ultima dovrà essere attentamente progettata non solo dal punto di vista acustico, ma curandone anche l’inserimento paesaggistico (prevedendo una fascia verde di ambientazione, considerando un disegno non invasivo, ecc.). Per la richiesta del titolo edilizio dovrà essere allegata una DPCA che, attraverso l’aggiornamento delle misure acustiche (aventi una durata non inferiore alle 24 ore) e l’utilizzo di un modello previsionale, dimostri il rispetto dei limiti individuati dalla Classificazione acustica, ossia la IV classe in riferimento alla totalità delle sorgenti sonore presenti in sito (quindi senza considerare le fasce di pertinenza acustica infrastrutturali). Tale documentazione dovrà inoltre quantificare il contributo sonoro generato dal traffico indotto dai nuovi usi sui ricettori limitrofi. Qualora fosse prevista l’installazione di impianti tecnici in esterno, dovrà essere allegata la Doima tesa a dimostrare il rispetto dei limiti assoluti e differenziali di immissione sonora nei confronti dei ricettori esistenti. Quest’ultima verifica deve essere condotta nelle condizioni di massimo disturbo, ossia considerando il funzionamento a regime degli impianti in occasione dell’ora di morbida del traffico veicolare. Tra le sorgenti sonore da considerare, dovranno essere annoverate anche quelle afferenti il limitrofo centro commerciale (impianti tecnici, aree carico/scarico merci). Per tali sorgenti sonore puntuali, la verifica di compatibilità acustica dovrà essere estesa anche al rispetto dei limiti differenziali di immissione sonora.


Acque superficiali
Le strategie che si intenderanno adottare, relativamente al risparmio e riuso delle acque, dovranno essere sviluppate e descritte nella fase di presentazione dei titoli abilitativi. Si specifica che per gli usi non domestici il consumo stimato dovrà essere parametrizzato al consumo domestico, come avviene per gli scarichi. Le misure di sostenibilità per la tutela qualitativa delle acque reflue dovranno prevedere la realizzazione di reti separate, ai sensi dell’art. 53 del RE. Si precisa che in merito al recapito nel reticolo idrografico superficiale, eventuali problemi altimetrici potranno essere superati con adeguate dotazioni impiantistiche in uscita dalla laminazione e non dovranno di norma costituire motivo di non allacciamento. Resta inteso che, nei casi di interventi di ampliamento di complessi esistenti, tali misure sono da applicarsi limitatamente alle parti di nuova edificazione. Nei progetti in cui sono previste aree compatte destinate a parcheggi di estensione superiore a 1.000 mq, occorre rispettare quanto previsto dall'art. 55 del Rue. In ottemperanza a quanto previsto dalla Variante al Piano Stralcio, nella fase di richiesta del titolo abilitativo dovrà essere allegato uno studio idraulico che dimostri, attraverso adeguate misure progettuali, la sostenibilità delle previsioni relativamente al rischio idraulico e all’adozione di misure di riduzione della vulnerabilità dei beni e delle persone esposte.


Suolo, sottosuolo e acque sotterranee
La documentazione per l'ottenimento dei titoli abilitativi, dovrà comprendere una valutazione di idoneità della qualità dei suoli partendo da eventuali dati/analisi già eseguite e da una analisi degli usi pregressi del sito, che potrà evidenziare la necessità di accertamenti analitici volti alla verifica diretta di idoneità dell'area agli interventi previsti. Qualora durante la realizzazione degli scavi dovessero essere rilevate situazioni anomale e di potenziale contaminazione, il proponente dell’intervento dovrà attivarsi ai sensi dell’art. 242 del dlgs 152/06 e ss.mm e ii.. Nel caso fosse previsto l'utilizzo di inerti, dovrà essere verificata la possibilità di utilizzo di aggregati riciclati in sostituzione di quelli naturali.


Verde e spazi aperti
Per quanto riguarda il verde pertinenziale nella successiva fase progettuale, qualora si individuino interferenze con la vegetazione esistente (nonché relative aree di pertinenza), dovrà essere presentato un progetto complessivo del verde, in coerenza con il Regolamento del verde pubblico e privato.


Energia
I nuovi edifici dovranno raggiungere almeno la classe energetica “A”, come definita dalla normativa regionale, e un valore del coefficiente di prestazione energetica globale EPgl,nren (somma dei valori dell'indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale e di produzione di acqua calda sanitaria espresso in energia primaria non rinnovabile) inferiore a 40 kWh/mq/anno per quanto concerne i fabbricati residenziali, ed inferiore a 8 kWh/mc/anno per i fabbricati destinati ad usi non residenziali.
Inoltre essendo presente ad una distanza inferiore a metri 1000 una rete di teleriscaldamento è obbligatoria la predisposizione delle opere, necessarie al collegamento della predetta rete ai sensi dell'art. 55 del RUE.


Elettromagnetismo
Le DPA associate agli elementi della rete di produzione, trasporto e distribuzione dell'energia elettrica non dovranno sovrapporsi a proprietà terze, fatto salvo l'acquisizione del nulla osta del proprietario stesso. Ai fini dell'ottenimento del titolo abilitativo dovrà essere garantito e dimostrato, se necessario anche attraverso idonea simulazione elettromagnetica, il rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente (DPCM 8 Luglio 2003) all'interno degli edifici o delle parti di edificio di nuova edificazione che distano meno di 200 metri da impianti di telefonia mobile. L'edificio e le aree di progetto in cui è prevista la permanenza di persone per periodi giornalieri superiori a 4 ore dovranno essere esterni alle DPA associate alla cabina elettrica AT e Mt. Tali DPA dovranno essere riportate sulle tavole di progetto e con l'indicazione “area interdetta a permanenza di persone per periodi superiori a 4 ore giornaliere”.


Permeabilità
Il raggiungimento di un adeguato livello di permeabilità dell’intervento sarà conseguito attraverso l'applicazione di quanto previsto nell'art. 56 del RUE, obiettivo 8.4 “cura del verde, permeabilità e microclima urbano”. In particolare per il presente intervento, classificato come attrezzatura, dovrà essere raggiunto il livello di eccellenza di detto obiettivo.


Il piano di monitoraggio
Il piano di monitoraggio riveste particolare importanza al fine di verificare e controllare l'attuazione delle trasformazioni previste, nonché le ricadute a livello ambientale e territoriale. Attraverso il monitoraggio è possibile verificare in itinere la sostenibilità di quanto in programma, intraprendendo eventuali azioni correttive. I valori degli indicatori sotto riportati dovranno essere prodotti/aggiornati dagli attuatori al momento della presentazione della richiesta del titolo edilizio. Resta inteso che non tutti gli indicatori saranno pertinenti al progetto presentato, pertanto dovranno essere calcolati solamente quelli di interesse.

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10. intervento in via Filippo Re


La trasformazione deve essere avviata entro il giorno 11/01/2022, termine oltre il quale la presente scheda-norma decade, avendo come strumento di riferimento normativo il Rue in vigore dal 04/04/2016 e valido quindi anche per l’intervento in oggetto, ricompreso nel Piano Operativo Comunale (POC) Attrezzature e industrie insalubri approvato il 12/12/2016 e in vigore dall’11/01/2017, fatte salve le norme sulla sicurezza e la disciplina sovraordinata (fonte esterna all'Amministrazione) nel frattempo intervenute.


Assetto urbanistico
L'area in oggetto occupa una vasta superficie di forma pressoché trapezoidale, con superficie pari a circa 71.950 mq, ricompresa tra viale Berti Pichat a Nord e a Est, via Irnerio a Sud e il tessuto edilizio esistente verso Ovest. Sull'area insistono una serie di padiglioni che ospitano le sedi di alcune facoltà dell'Università, oltre all'Orto Botanico. L'intervento in oggetto prevede la realizzazione di un polo per l'infanzia, dotato di asilo nido e scuola dell'infanzia, accompagnato da servizi connessi (servizi comuni, caffetteria e spazio genitori-bambini), e di un nuovo blocco aule.
I due interventi saranno accompagnati dalla realizzazione dei rispettivi parcheggi pertinenziali (1.000 mq – 30 posti auto – per il nuovo complesso di nido-infanzia; circa 580 mq – 23 posti auto – per la caffetteria e il blocco aule).


Carichi insediativi – Parametri e indici urbanistici
Il Volume massimo realizzabile è pari a circa 11.750 mc, suddiviso in: 4.600 mc (circa 1.000 mq di Su) per il nuovo complesso asilo nido, scuola dell'infanzia e spazi comuni; 600 mc (circa 115 mq di Su) per la caffetteria e lo spazio genitori-bimbi; 6.550 mc (circa 1.300 mq di Su) per il nuovo blocco aule.


Destinazioni d'uso
Gli usi si articoleranno nel seguente modo:
Funzioni direzionali, finanziarie, assicurative, artigianali di servizio, funzioni commerciali, ecc. B:

  • (4d) commercio in strutture di vicinato (con superficie di vendita fino a 250 mq), artigianato (con Su fino a 250 mq), artigianato e attività di servizio alla casa e alla persona (compresi centri estetici, parrucchieri); esposizioni senza vendita e/o depositi autonomi con Su fino a 250 mq;
  • (5c) attività di pubblico esercizio (esercizi di somministrazione di alimenti e bevande: bar, ristoranti, trattorie, pizzerie);
  • (7a) servizi alla popolazione di livello locale: scolastici (fino alla media inferiore), socio-sanitari, religiosi;
  • (7c) servizi per la formazione universitaria.


Dotazioni
Le eventuali dotazioni territoriali dovute per gli usi diversi dal (7a) e (7c) sono monetizzabili.


Misure per la sostenibilità
Le misure per la sostenibilità, sotto riportate, sono da recepirsi in fase di progettazione degli interventi e da verificarsi nell'ambito del procedimento di conformità.


Strumenti e modalità di attuazione
I progetti edilizi di modifica del patrimonio esistente o di nuova costruzione degli enti pubblici non territoriali, relativi agli immobili di proprietà pubblica finalizzati alle attività istituzionali, costituiscono opere pubbliche di interesse regionale, provinciale, comunale ai sensi dell’articolo 10 comma 1 della Lr 15/2013; pertanto detti interventi edilizi non sono soggetti a titolo abilitativo.
Gli interventi edilizi costituenti dette opere pubbliche sono approvati con le procedure relative alle opere di interesse statale (art. 54 comma 1 della LR 24/2017; art. 81 Dpr 616/77). Di tale approvazione deve essere data comunicazione all'Amministrazione Comunale per svolgere i controlli di cui alla Lr 23/2004. Il progetto dovrà comunque contenere uno schema di assetto complessivo dell'area che espliciti come vengono rispettate le aree tutelate.


> Misure per la sostenibilità
L’intervento deve rispettare i requisiti stabiliti nelle Misure per la sostenibilità sotto riportate. Inoltre, rientrando tra le “attrezzature”, l’intervento ricade nel comma 2.3 dell'art. 45 del Rue che recita “Negli interventi di ampliamento e ristrutturazione di attrezzature esistenti è richiesto il conseguimento dei livelli prestazionali più elevati per quanto riguarda i requisiti ambientali degli edifici, secondo i livelli di eccellenza prescritti dalle relative Schede tecniche di dettaglio (dE7.1, dE8.4, dE9.1, dE10.2). In caso di ampliamento, la dimensione degli spazi aperti a disposizione dell'attrezzatura deve comunque essere adeguata per la fruizione di tutti gli utenti previsti. ” e quindi, per tali interventi, sono richiesti i livelli di eccellenza relativamente alle componenti:

  • energia (dE7.1),
  • cura del verde, permeabilità e microclima urbano (E8.4),
  • risparmio e riuso delle acque (dE9.1),
  • riutilizzo dei materiali inerti da costruzione e demolizione (dE10.2).

Oltre alle Misure di sostenibilità che seguono, la progettazione dell’intervento deve tenere conto anche delle prescrizioni derivanti dai vincoli e dalle tutele.


Mobilità
Le misure di sostenibilità necessarie per l'attuazione dell'intervento consistono:

  • nella sistemazione di via Filippo Re, da realizzarsi mediante l'eliminazione dei parcheggi pubblici presenti su strada e l'allargamento del marciapiede esistente;
  • in una maggiore dotazione di stalli moto e rastrelliere per biciclette;
  • nella verifica, ed eventuale adeguamento se necessario, dei passi carrabili esistenti (da effettuare con il competente Ufficio del Settore Mobilità Sostenibile ed Infrastrutture – UO Autorizzazioni) in quanto i passi carrai dovranno essere conformi a quanto previsto dal Codice della Strada e dal Regolamento Comunale dei Passi Carrai del Comune di Bologna. Si richiede inoltre che, prima della messa in funzione delle nuove strutture, venga realizzato il nuovo collegamento carrabile interno così come proposto in relazione; tale collegamento è previsto tra l'area dell'intervento e l'area del Dipartimento di Fisica ed è funzionale all'utilizzo di più accessi carrabili (che, dalla relazione presentata, risulta essere necessario per gestire l'ingresso/uscita dei veicoli nelle ore di punta).



Aria
Per favorire l'utilizzo di mezzi alternativi all'auto e potenziare la viabilità ciclabile, dovranno essere realizzati nuovi percorsi all'interno dell'area di intervento, che tengano conto della nuova circolazione veicolare e delle nuove aree di sosta. Si chiede inoltre di valutare, in sede di definizione del progetto d'intervento, misure compensative quali la realizzazione di tetti e pareti verdi sugli edifici in progetto e su quelle superfici ove non sia già prevista la realizzazione di impianti di energia rinnovabile quali pannelli solari e/o fotovoltaici.


Rumore
L’asilo nido e la scuola per l’infanzia dovranno essere ubicati nelle aree acusticamente più protette dal rumore indotto sia dalla viabilità esterna (via Irnerio, viale Berti Pichat), sia da quella interna al comparto. Per tali usi e le relative pertinenze esterne, per le quali è prevista la fruizione da parte dei bambini, dovrà essere garantito il rispetto dei limiti diurni della I classe acustica. Per i rimanenti usi, la progettazione degli edifici dovrà essere orientata a minimizzare l’esposizione al rumore delle parti fruite dagli studenti (aule studio, biblioteche, aule di lezione, ecc.), garantendo presso tali affacci il rispetto dei limiti diurni della III classe. La richiesta dei titoli edilizi dovrà essere accompagnata da una DPCA che, attraverso delle misure acustiche di lunga durata (almeno 24 ore) aggiornate e l’utilizzo di un modello previsionale, dimostri il rispetto dei limiti sopra riportati.


Acque superficiali
Le strategie che si intenderanno adottare, relativamente al risparmio e riuso delle acque, dovranno essere sviluppate e descritte nella fase di presentazione dei titoli abilitativi. Si specifica che per gli usi non domestici il consumo stimato dovrà essere parametrizzato al consumo domestico, come avviene per gli scarichi. Le misure di sostenibilità per la tutela qualitativa delle acque reflue dovranno prevedere la realizzazione di reti separate, come da requisito A5.1 comma 1 dell’art. 55 del Rue. Si precisa che in merito al recapito nel reticolo idrografico superficiale, eventuali problemi altimetrici potranno essere superati con adeguate dotazioni impiantistiche in uscita dalla laminazione e non dovranno di norma costituire motivo di non allacciamento. Resta inteso che, nei casi di interventi di ampliamento di complessi esistenti, tali misure sono da applicarsi limitatamente alle parti di nuova edificazione. Nei progetti in cui sono previste aree compatte destinate a parcheggi di estensione superiore a 1.000 mq, occorre rispettare quanto previsto dall'art. 55 del Rue.
Qualora l'intervento interferisca con il tracciato delle canalette Sentiero e Centotrecento, la risoluzione delle interferenze dovrà essere valutata preventivamente con l'ente Gestore, ossia con il Consorzio degli interessati nelle acque del canale di Savena. Per la tutela qualitativa dei corsi d'acqua, dovrà essere valutata e documentata la fattibilità di collettamento totale della rete fognaria bianca interna dell'intero insediamento inserito in Poc (quindi anche le parti esistenti) nelle canalette Sentiero e Centotrecento, acquisendo il parere dell'ente Gestore, ossia del Consorzio degli interessati nelle acque del canale di Savena. Inoltre, sempre per la tutela qualitativa dei corsi d'acqua, particolare attenzione dovrà essere posta agli eventuali scarichi esistenti nel tratto delle canalette che attraversano l'area di intervento; in particolare eventuali scarichi di acque nere, non a norma, insistenti sulle aree di intervento dovranno essere rimossi ed indirizzati alla fognatura pubblica.


Suolo, sottosuolo e acque sotterranee
Qualora durante la realizzazione degli scavi dovessero essere rilevate situazioni anomale e di potenziale contaminazione, il proponente dell’intervento dovrà attivarsi ai sensi dell’art. 242 del dlgs 152/06 e ss.mm e ii.. Nel caso fosse previsto l'utilizzo di inerti, dovrà essere verificata la possibilità di utilizzo di aggregati riciclati in sostituzione di quelli naturali.


Verde e spazi aperti
Nelle successive fasi progettuali dovrà essere sviluppato un progetto specifico per la componente verde, con l'analisi delle interferenze con la vegetazione attuale e le proposte di riassetto e dei reimpianti, prevedendo comunque un miglioramento della dotazione vegetazionale. Le nuove aree a parcheggio dovranno prevedere adeguata dotazione arborea finalizzata all'ombreggiamento e una pavimentazione permeabile. Tale progettazione dovrà seguire le indicazioni del Regolamento comunale del verde pubblico e privato.


Energia
I nuovi edifici dovranno raggiungere almeno la classe energetica “A”, come definita dalla normativa regionale, e un valore del coefficiente di prestazione energetica globale EPgl,nren (somma dei valori dell'indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale e di produzione di acqua calda sanitaria espresso in energia primaria non rinnovabile) inferiore a 40 kWh/mq/anno per quanto concerne i fabbricati residenziali, ed inferiore a 8 kWh/mc/anno per i fabbricati destinati ad usi non residenziali.
Inoltre essendo presente ad una distanza inferiore a metri 1000 una rete di teleriscaldamento è obbligatoria la predisposizione delle opere, necessarie al collegamento della predetta rete come previsto dall'art.55 del Rue.


Elettromagnetismo
Le DPA associate agli elementi della rete di produzione, trasporto e distribuzione dell'energia elettrica non dovranno sovrapporsi a proprietà terze, fatto salvo l'acquisizione del nulla osta del proprietario stesso. Ai fini dell'ottenimento del titolo abilitativo dovrà essere garantito e dimostrato, se necessario anche attraverso idonea simulazione elettromagnetica, il rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente (DPCM 8 Luglio 2003) all'interno degli edifici o delle parti di edificio di nuova edificazione che distano meno di 200 metri da impianti di telefonia mobile. Quanto sopra enunciato deve essere verificato in riferimento agli impianti di telefonia di Viale Filopanti 2, di via de Rolandis, di via Centotrecento e di via Mascarella.
Gli edifici di nuova realizzazione dovranno essere realizzati esternamente alle DPA (Distanze di Prima Approssimazione) associate sia alle cabine MT esistenti, sia alle linee MT e AT interrate. Qualora fosse necessaria la realizzazione di nuove cabine MT/bt con le relative linee MT, si dovrà valutare la loro collocazione in modo che le DPA ad esse associate non si sovrappongano ad ambienti o aree in cui è prevista la permanenza di persone per periodi superiori a quattro ore giornaliere.


Permeabilità
Il raggiungimento di un adeguato livello di permeabilità dell’intervento sarà conseguito attraverso l'applicazione di quanto previsto nell'art. 56 del RUE, obiettivo 8.4 “cura del verde, permeabilità e microclima urbano”. In particolare per il presente intervento, classificato come attrezzatura, dovrà essere raggiunto il livello di eccellenza di detto obiettivo.


Il piano di monitoraggio
Il piano di monitoraggio riveste particolare importanza al fine di verificare e controllare l'attuazione delle trasformazioni previste, nonché le ricadute a livello ambientale e territoriale. Attraverso il monitoraggio è possibile verificare in itinere la sostenibilità di quanto in programma,
intraprendendo eventuali azioni correttive. I valori degli indicatori sotto riportati dovranno essere prodotti/aggiornati dagli attuatori al momento della presentazione della richiesta del titolo edilizio.
Resta inteso che non tutti gli indicatori saranno pertinenti al progetto presentato, pertanto dovranno essere calcolati solamente quelli di interesse.

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