La trasformazione deve essere avviata entro il giorno 11/01/2022, termine oltre il quale la presente scheda-norma decade, avendo come strumento di riferimento normativo il Rue in vigore dal 4/4/2016 e valido quindi anche per l’intervento in oggetto, ricompreso nel Piano Operativo Comunale (POC) Attrezzature e industrie insalubri approvato il 12/12/2016 e in vigore dall’11/01/2017, fatte salve le norme sulla sicurezza e la disciplina sovraordinata (fonte esterna all'Amministrazione) nel frattempointervenute.
Assetto urbanistico
L'area oggetto di intervento, con una superficie territoriale pari a circa 15.550 mq, è delimitata ad Est da via Agucchi, ad Ovest delle aree perifluviali del Reno, mentre a Nord e a Sud confina con altri lotti ad uso artigianale/produttivo. La riqualificazione dell'area prevede, in seguito alla delocalizzazione dell’attività precedente, una nuova edificazione ad uso produttivo, compatibile con il tessuto urbano misto in cui il progetto si inserisce, in un’area ad oggi in stato di degrado. L'intervento prevede la demolizione degli edifici esistenti, fra cui uno di carattere documentale, e la nuova costruzione di di due edifici con funzione di magazzinaggio, spedizione e logistica, senza trattamento di rifiuti di alcun genere.
Carichi insediativi - Parametri e indici urbanistici
La Su massima realizzabile è pari a 4.664 mq; la Sa non potrà superare il 50% della Su. Gli edifici potranno avere un’altezza del fronte massima pari a 11,00 m.
Destinazioni d'uso
Gli usi si articoleranno nel seguente modo:
Funzione produttiva B:
- (2b) magazzinaggio, spedizione e logistica (raccolta, conservazione, smistamento, movimentazione delle merci), depositi con Su superiore a 250 mq, commercio all’ingrosso.
Dotazioni
A titolo di "infrastrutture per l'urbanizzazione degli insediamenti" l'intervento dovrà prevedere:
- la realizzazione di 1.400 mq di parcheggi pubblici PU, da localizzare su un’area già di proprietà comunale, posizionata a nord-est del lotto d’intervento vicino al centro sportivo;
- il verde pubblico, pari a 3.264 mq, sarà invece interamente monetizzato.
Il soggetto attuatore dovrà altresì realizzare, a titolo di “attrezzature e spazi collettivi”, a scomputo degli oneri di urbanizzazione e delle monetizzazioni, una struttura polivalente a servizio del Quartiere Borgo Panigale-Reno, da collocarsi all’interno dell’area sportiva posta ad Est di via Agucchi, sul fronte dell'area ex Sintexcal, già di proprietà pubblica. Tale struttura sarà costituita da un salone polivalente di mq 300 di superficie utile, modulabile in tre salette di circa 100 mq ciascuna, oltre ai servizi e a un piccolo magazzino (come da progetto preliminare acquisito agli atti del Comune). Il progetto prevede inoltre la sistemazione dell’area di mq. 804, già di proprietà comunale, posta fra la via Agucchi e l’area ex Sintexcal.
Misure per la sostenibilità
Le misure per la sostenibilità, come di seguito riportate, sono da recepirsi in fase di progettazione degli interventi e costituiscono elemento di valutazione per il rilascio del titolo abilitativo.
Strumenti e modalità di attuazione
La trasformazione urbanistica è attuabile attraverso intervento diretto convenzionato.
> Misure per la sostenibilità
L’intervento deve rispettare i requisiti stabiliti nelle Misure per la sostenibilità sotto riportate. Devono inoltre essere rispettati i requisiti stabiliti dal Rue vigente al momento dell’approvazione del Poc Attrezzature e Industrie Insalubri già richiamato. Oltre alle Misure di sostenibilità che seguono, la progettazione dell’intervento deve tenere conto anche delle prescrizioni derivanti dai vincoli e dalle tutele.
Mobilità
La valutazione del progetto è subordinata al completo e inderogabile rispetto delle misure di sostenibilità dichiarate nello studio di mobilità presentato, che di seguito si riportano sinteticamente. L'intervento proposto genera un incremento di flussi veicolari equivalenti nettamente inferiore rispetto alla precedente scheda di POC; in riferimento ad entrambi i fabbricati in progetto, al fine di salvaguardare il contesto residenziale dell’area, il traffico indotto di mezzi pesanti, pur se di entità contenuta, sarà costituito non da bilici ma da mezzi di massa non superiore a 35 quintali. Pertanto, al fine di salvaguardare gli ambiti prettamente residenziali, dovranno essere utilizzati mezzi di massa non superiore a 35 quintali e altezza non superiore a 3,00 metri, preferibilmente con alimentazione a basso impatto ambientale. Inoltre l’accesso al comparto di progetto da parte di tali veicoli dovrà avvenire attraverso l’utilizzo di percorsi alternativi alle vie con una maggiore presenza insediativa di tipo residenziale come via del Giorgione, via Nanni Costa e via Emilia Ponente. Nello specifico:
- per l’accesso al comparto i mezzi pesanti dovranno avere dimensioni compatibili con il sottopasso ferroviario di via Agucchi e dovranno utilizzare, in alternativa, i seguenti percorsi:
- sottopasso ferroviario di via Agucchi a nord del comparto;
- via del Chiù che collega il nodo di via Prati di Caprara-via Burgatti con la viabilità tangenziale/autostradale.
- per l’uscita dal comparto i mezzi pesanti dovranno avere sempre dimensioni compatibili con il sottopasso ferroviario di via Agucchi, e dovranno obbligatoriamente svoltare a sinistra in via Agucchi, utilizzando il sottopasso ferroviario posizionato a nord dell’area.
In definitiva, tutti i mezzi pesanti da e per il comparto dovranno transitare esclusivamente a nord del comparto stesso attraverso il sottopasso ferroviario di via Agucchi o attraverso via del Chiù, escludendo perciò il passaggio da via del Giorgione, via Nanni Costa, via Agucchi (tratto a sud del comparto) e via
Emilia Ponente. In merito al parcheggio pubblico prospiciente via Agucchi, di cui si prevede la riqualificazione, nella fase successiva di progettazione verranno fornite indicazioni di dettaglio relativamente a: distribuzione degli stalli di sosta, accessibilità carrabile e pedonale, interferenza con alberature, pubblica illuminazione, ecc.
Si dovrà tener conto di alcune indicazioni generali utili per la successiva di progettazione:
- gli elaborati di progetto devono rappresentare anche i percorsi pedonali e ciclabili esistenti, oltre a quelli di progetto, al fine di verificarne la corretta connessione;
- occorre presentare una tavola comparativa tra lo stato di fatto e lo stato di progetto dell’area d’intervento che riporti anche il limite tra area pubblica e area privata prima e dopo l’intervento, nonché le quote non solo dell’area di parcheggio ma anche della carreggiata di via Agucchi e dei percorsi pedonali e ciclabili esistenti;
- la larghezza del marciapiede di progetto, al netto dei pali dell’illuminazione e delle aiuole alberate, dovrà essere di almeno 1,50 metri.
Per quanto riguarda la dotazione di parcheggio delocalizzata, con accesso da via Agucchi e posta in prossimità del circolo Tennis, sulla base del tipo di uso, da concordarsi con il Quartiere, che verrà assegnato a tale parcheggio - di pertinenza della struttura sportiva o d’uso pubblico - si forniranno nella fase successiva indicazioni di dettaglio per la progettazione dello stesso. In ambito urbano i passi carrabili di accesso ai lotti privati devono essere conformi con quanto disciplinato dall’art. 46, comma 2 del Regolamento di esecuzione del C.d.S. e dal vigente Regolamento dei Passi Carrabili del Comune di Bologna. Nuovi passi carrai o modifiche di quelli esistenti dovranno essere autorizzate dal competente ufficio dell’U.I. Amministrativa e Demanio Stradale U.O Autorizzazioni e Patti di Collaborazione.
Aria
In riferimento al nuovo scenario progettuale, che prevede l’inserimento di attività di magazzinaggio, spedizione e logistica invece dell’uso residenziale, si stima una riduzione in termini di emissioni in atmosfera dovuta ai minori consumi energetici e alla riduzione del traffico indotto. In base allo scenario ipotizzato e in considerazione degli accorgimenti progettuali previsti, quali i tetti verdi sui due corpi di fabbrica, i rinverdimenti sulle tettoie, la mancanza di impianti per il riscaldamento e per il raffrescamento, la scelta di non prevedere mezzi di trasporto con capacità superiore a 35 quintali, non ci sono motivi ostativi all’uso previsto, fermo restando l’invarianza dei volumi di traffico dichiarati. Le Misure per la sostenibilità sono pertanto costituite dalle dichiarazioni inerenti lo svolgimento delle attività e le caratteristiche dei fabbricati (es. tetti verdi, assenza di riscaldamento/raffrescamento, mezzi non superiori ai 35 quintali, ecc).
Rumore
Le informazioni e le simulazioni elaborate hanno dimostrato la compatibilità dell’intervento considerando però specifici dati di input legati alle attività. Oltre all’insediamento di attività logistiche con un traffico indotto massimo di 150 movimenti equivalenti al giorno (corrispondenti a 60 mezzi leggeri, 36 furgoni e 18 mezzi pesanti), sono stati considerati anche l’utilizzo di una determinata tipologia di mezzi (furgoni e mezzi pesanti fino a 35 quintali) e di prestabiliti percorsi, nonché l’assenza di impianti tecnici a servizio dei nuovi edifici e l’esercizio delle attività nella fascia oraria 7.00÷18.00. Inoltre il livello differenziale è stato dimostrato sull’ora di morbida (13.00÷14.00) individuata durante il lasso temporale di apertura (7.00 – 18.00), non considerando pertanto la fascia 6.00÷7.00 o anche quelle del periodo notturno (spesso utilizzate per le attività di conferimento delle merci), che presentano un rumore di fondo più basso; pertanto anche l’orario di funzionamento costituirà una invariante progettuale. Queste particolari condizioni di esercizio costituiscono le Misure di sostenibilità relative al progetto: traffico indotto massimo di 150 movimenti equivalenti al giorno (corrispondenti a 60 mezzi leggeri, 36 furgoni e 18 mezzi pesanti), utilizzo di una determinata tipologia di mezzi (furgoni e camion fino a 35 quintali) e di prestabiliti percorsi, assenza di impianti tecnici a servizio dei nuovi edifici ed esercizio circoscritto alla fascia oraria 7.00-18.00 (sia come attività svolte all’interno dell’area, sia come traffico
indotto sulla viabilità esterna). Nel caso in cui si ritenga che tali condizioni siano troppo vincolanti per le future attività, dovrà essere presentato un nuovo studio acustico nell’ambito della presente procedura di valutazione preventiva. Diversamente, stante l'impossibilità di realizzare delle misure di traffico-rumore a causa dell’emergenza Covid-19, in fase di richiesta del titolo edilizio dovrà essere valutato in modo approfondito l’impatto acustico indotto dall’intervento, aggiornando la ricostruzione del clima acustico attuale sulla base di una nuova campagna di misure di traffico/rumore (con rilievi fonometrici di almeno 24 ore) e, fermo restando l’ottemperanza alle nuove Misure per la sostenibilità, aggiornando la verifica di compatibilità acustica del centro logistico. La verifica sul rispetto dei limiti differenziali dovrà essere dimostrata nelle condizioni di massimo disturbo, ossia considerando il funzionamento a regime delle attività/impianti in occasione del minimo livello di rumore residuo rilevato nella zona durante l’effettivo orario di funzionamento del centro logistico.
Acque superficiali
I nuovi edifici sono previsti completamente all’esterno della fascia dei 200 anni di inondazione ed essendo dotati di tetti verdi si pongono come elementi favorevoli al tema dell’invarianza idraulica. La proposta progettuale si svilupperà al di fuori dell’area a rischio inondazione 200 anni. Ci si riserva di valutare nella successiva fase di richiesta del titolo abilitativo lo studio idraulico contenente la verifica puntuale della compatibilità e l’individuazione di idonee misure di riduzione del rischio idraulico. Gli edifici prevedono tetti verdi ed il razionale utilizzo della risorsa acqua, per cui sarà prevista la separazione tra le acque di piazzale e quelle dei coperti; queste ultime saranno raccolte per il recupero e l’accumulo a fini irrigui. Oltre al recupero e riutilizzo delle acque meteoriche dei coperti tramite la realizzazione di 2 vasche (una per fabbricato) di accumulo delle acque, è previsto anche il trattamento e la laminazione delle acque meteoriche di dilavamento del piazzale e del parcheggio privato con scarico in fiume Reno. Il progetto prevede poi la riqualificazione e la valorizzazione dello spazio pubblico prospiciente via Agucchi che avverrà mediante la progettazione degli spazi esterni adibiti a parcheggio, con la creazione di un sistema di raccolta delle acque che prevede il trattamento delle prime piogge e la laminazione delle seconde tramite una vasca per uno scarico finale in Fiume Reno, congiuntamente alle acque trattate e laminate dell’area privata. Nel merito, nella fase di richiesta di permesso di costruire, dovrà essere valutata, congiuntamente al Settore Mobilità Sostenibile e Infrastrutture, la fattibilità della realizzazione della vasca di laminazione dei parcheggi pubblici, o la sua sostituzione con una rete di scarico sovradimensionata.
Suolo, sottosuolo e acque sotterranee
Il progetto dovrà rispettare le seguenti prescrizioni:
- oltre a quelle già previste in funzione della presenza di centri di rischio, dovranno essere ubicate ulteriori indagini sui suoli funzionali ad attestare l’idoneità all’uso delle aree su cui è prevista la realizzazione dei due corpi di fabbrica e delle vasche interrate;
- dovrà essere applicato lo stesso screening analitico a tutti i campioni di suolo prelevati, indipendentemente dalla provenienza del campione (sondaggio o scavo per rimozione) e dovrà essere adottato quello più ampio proposto;
- nella formazione dei campioni dovrà essere considerata la presenza dello strato di riporto, pertanto dovranno essere prelevati almeno campioni rappresentativi sia di quest’ultimo, sia del terreno in posto immediatamente a contatto; dovranno inoltre essere prelevati campioni rappresentativi di eventuali anomalie rilevate durante le indagini e del fondo scavo / sondaggio;
- le date previste per l’esecuzione delle indagini dovranno essere preventivamente (con almeno 7gg di anticipo) comunicate ad ARPAE – Servizi Territoriali, al fine di consentire l’eventuale presenza dei tecnici di prevenzione, nonché all’U.O. Suolo del Comune di Bologna.
Verde e spazi aperti
La soluzione contempla la monetizzazione del verde pubblico e la costruzione di un nuovo centro polivalente. E’ prevista la realizzazione di una fascia boscata sul lato verso il fiume Reno (mq 2.144) e la deimpermeabilizzazione di un’ampia area prevista poi a prato armato (mq 1.746), la copertura delle
pensiline con rampicanti a verde (su circa 1.200 mq) e la realizzazione di tetti verdi sui due edifici di nuova realizzazione (per una superficie pari a circa 4.500 mq). Sono stati inoltre previsti circa 70 nuovi impianti arborei, quasi tutti nella fascia boscata della zona occidentale del lotto. E’ inoltre stata ottemperata la richiesta di non prevedere volumi edilizi nell’area a rischio di inondazione a 200 anni, spostando i due magazzini verso via Agucchi e liberando appunto la zona a maggiore pericolosità. L’intervento assolve ad una richiesta di servizi ecosistemici di regolazione (rispetto al clima, le precipitazioni, la gestione delle acque) e aumenta la fitomassa, migliorando la condizione attuale del lotto. Nelle successive fasi progettuali si prescrive di:
- studiare e valutare il rinverdimento edilizio del centro polivalente con tetti e pareti verdi, così come prescritto dai Criteri Ambientali Minimi per la costruzione di nuovi edifici pubblici (approvato con DM 11 ottobre 2017) al punto 2.2.6: “Per le coperture deve essere privilegiato l’impiego di tetti verdi; in caso di coperture non verdi, i materiali impiegati devono garantire un indice SRI di almeno 29, nei casi di pendenza maggiore del 15%, e di almeno 76, per le coperture con pendenza minore o uguale al 15%”;
- prevedere il prato armato unicamente nelle aree effettivamente destinate alla sosta di autoveicoli, liberando pertanto ulteriore superficie che sarà possibile arricchire con fitomassa arborea;
- prevedere nella fascia boscata, anche specie di prima grandezza (ora sono solo di seconda e terza), quali Populus alba, Populus nigra, Salix alba.
Indice RIE
Il calcolo restituisce un valore dell’indice RIE di progetto di 2,82 conseguito anche tramite la realizzazione di 2.144 mq di verde a permeabilità profonda (N1), 1.746 mq di prato armato (N7) e coperture a verde pensile.
Il livello prestazionale di eccellenza viene soddisfatto. Visto che non è stata specificata la modalità di realizzazione dei 1.200 mq di “verde rampicante” che sarà messo sulle pensiline e dato che tale superficie è stata conteggiata come superficie N8, tali coperture dovranno essere realizzate come da Norma UNI 11235/2015.
Energia
I due edifici A e B in progetto saranno adibiti a depositi non riscaldati e pertanto non rientrano nell’ambito di applicazione della normativa regionale per la verifica dei requisiti minimi di prestazione energetica (art.4 DGR 1715/2016). E’ prevista la realizzazione di un impianto fotovoltaico su ogni edificio, di potenza pari a 45,6 kWp sull’edificio A ed a 46,2 kWp sull’edificio B per ottemperare al requisito di dotazione minima di FER elettriche come richiesto dal DLgs 28/2011. In questo modo si afferma la riduzione del 99,6% delle emissioni di CO2 previste (58 ton/anno). Il progetto prevede la riduzione dell’effetto isola di calore mediante il controllo dell’albedo, la copertura verde ed eventuali sistemi a doppia pelle o schermi su superfici trasparenti, l’assenza di impianti termici, la simulazione dei sistemi edificio impianti in classe A1 o superiori, sistemi di schermatura passiva fissi e mobili per il controllo dell’irraggiamento estivo, ventilazione naturale nei locali destinati a permanenza di persone, assenza di sistemi di raffrescamento, integrazione dell’illuminazione artificiale con l’illuminamento naturale. Sono quindi descritti i calcoli del fabbisogno energetico di illuminazione artificiale (Qa) per i due edifici per un totale di 37.860 kWh per l'edifico A e di 40.460 kWh per l’edificio B. E’ stimata una producibilità fotovoltaica pari a 100.000 kWh. Gli attestati di prestazione attesi (APE) riportano un valore pari a 77,97 kWh/mq per l’edificio A ed a 87,6 kWh/mq per l’edificio B. La documentazione sopra descritta ottempera alle Misure di sostenibilità. Si prescrive di riportare in AQE il valore atteso di prestazione energetica in energia non rinnovabile (EPgl,nren) inferiore a 8 kWh/mc.
Elettromagnetismo
L’intervento prevede la delocalizzazione dell’attuale blocco industriale e la realizzazione di edifici ad uso magazzinaggio, spedizione e logistica. L’area di intervento si trova a circa 100 metri dall'impianto dedicato alla telefonia mobile presso l’area RFI di Via Agucchi (di fronte al civico 76). Sono inoltre presenti numerosi elementi riconducibili alla rete di produzione, distribuzione e trasporto dell’energia elettrica, in particolare è presente una linea aerea AT a doppia terna, una cabina MT/bt di Enel, una linea MT aerea e una linea MT interrata. I possibili impatti potranno derivare dalla presenza delle sopra elencate sorgenti elettromagnetiche e da eventuali nuovi impianti di telefonia mobile. Gli edifici di progetto nonché le aree adibite alla permanenza di persone per periodi superiori le 4 ore giornaliere dovranno essere al di fuori delle DPA associate alle linee e alle cabine elettriche presenti. La collocazione di volumi all’interno delle DPA ma all’esterno delle fasce di rispetto definite dal gestore della rete elettrica è da evitare, a meno che il progetto non dimostri la necessità di collocare volumi nel sedime della DPA. Le DPA dovranno essere riportate sulle tavole di progetto. Anche le fasce di rispetto dovranno essere riportate sulle tavole di progetto con l'indicazione “Zona interdetta a permanenza di persone per periodi superiori a 4 ore”. Con particolare riguardo agli impianti di telefonia di Via Agucchi, le DPA associate agli elementi della rete di produzione, trasporto e distribuzione dell'energia elettrica non dovranno sovrapporsi a proprietà terze, fatto salvo l'acquisizione del nulla osta del proprietario stesso. Ai fini dell'ottenimento del titolo abilitativo dovrà essere garantito e dimostrato, se necessario anche attraverso idonea simulazione elettromagnetica, il rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente (DPCM 8 Luglio 2003) all'interno degli edifici o delle parti di edificio di nuova edificazione che distano meno di 200 metri da impianti di telefonia mobile.
Il piano di monitoraggio
Il Piano di Monitoraggio riveste particolare importanza al fine di verificare e controllare l'attuazione della trasformazione prevista, nonché le ricadute a livello ambientale e territoriale. Attraverso il monitoraggio è possibile verificare in itinere la sostenibilità di quanto in programma,
intraprendendo eventuali azioni correttive. I valori degli indicatori sotto riportati dovranno essere prodotti dagli attuatori al momento della
presentazione della richiesta del titolo edilizio. Resta inteso che non tutti gli indicatori saranno pertinenti al progetto presenta
to, pertanto dovranno essere calcolati solamente quelli di interesse.
Torna all'indice